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Domenica, 10 Dicembre 2023
L’acceso dibattito politico / Gallipoli

Questione morale, Gallipoli Futura chiama il prefetto. Scontro Pd e Fratelli d’Italia

Il riverbero politico dell’inchiesta giudiziaria sui presunti illeciti nell’intreccio tra turismo, politica e affari registra la richiesta d’incontro in prefettura formulata da Fasano e dal gruppo di minoranza. Fdi attacca Minerva, dura replica dei Dem

GALLIPOLI - Il riverbero politico sulle piaghe dell’inchiesta giudiziaria sui presunti illeciti ravvisati dalla procura nell’ambito del turismo e degli affari in quel di Gallipoli, con i relativi intrecci contigui con gli ambienti politici e amministrativi del Comune, i  provvedimenti cautelari e la sfilza di soggetti annoverati nel registro degli indagati, fa registrare nuove iniziative e reazioni contrastanti.

Sul versante dell’opposizione  consiliare di Gallipoli Futura dopo la lettera aperta inviata al sindaco Stefano Minerva c’è ora la richiesta inviata al prefetto di Lecce, Luca Rotondi, al quale è stato chiesto un incontro urgente da prete dei quattro consiglieri Flavio Fasano, Antonella Russo, Antonio Barba e Daniele Benvenga, per affrontare dei visu la “questione  Gallipoli” alla luce  della prima parte delle rivelazioni emerse nell’ordinanza del gip del tribunale leccese e degli “stralci” riportati dagli organi di stampa.  

Gallipoli Futura ha chiesto (ripercorrendo le tappe sino ad ora conosciute dell’indagine di procura e guardia di finanza), al prefetto, senza mezze misure, di attivare le proprie prerogative di vigilanza e intervento  tutela della legalità e dell’agibilità democratica e quindi sciogliere il consiglio comunale di Gallipoli perché “Non più in grado di essere garante  di trasparenza e legalità”. Reiterando la richiesta di incontro in prefettura Fasano e gli altri tre consiglieri hanno auspicato l’invio di ispettori prefettizi per avviare un controllo sull’attività amministrativa, benché non ci siano al momento amministratori in carica destinatari di provvedimenti dell’autorità giudiziaria.

L’acceso dibattito politico in terra gallipolina annovera anche la replica del circolo cittadino  di Fratelli D’Italia alle comunicazioni del sindaco Minerva sulla vicenda giudiziaria in questione e la presa di posizione anche della sezione locale del Pd con il partito che ha fato quadrato sulla attività del  primo cittadino e dell’amministrazione in carica, rinnovando la fiducia nel lavoro della magistratura.  

Fratelli D’Italia critica sul sindaco

La presa di posizione del sindaco Minerva che ha fatto scudo sulla città e sull’attività della sua amministrazione (scacciando via ombre e sospetti innescati dalle sollecitazioni delle forze politiche di minoranza), alla luce dei risvolti dell’inchiesta che ha toccato imprenditori, ex amministratori e funzionari degli uffici comunali, non è piaciuta al coordinamento cittadino del partito di Fratelli d’Italia. Che è tornato, stavolta, a chiedere espressamente le dimissioni del primo cittadino, insieme a quelle dell'intero consiglio comunale.

“Leggendo il comunicato stampa del sindaco, non possiamo che ritenerci disgustati dal depistaggio ordito dal primo cittadino che, anziché scusarsi e prostrarsi in un mea culpa, addirittura si vanta di aver curato la sicurezza, il decoro urbano e aver lavorato per il bene della città” scrivono in una nota dal circolo gallipolino di Fdi, “La verità è che il sindaco scappa e porta la discussione su altri tempi totalmente avulsi dalla vicenda giudiziaria in corso. Questa situazione vergognosa è stata creata per come egli ha gestito i propri rapporti politici e personali con molti dei protagonisti di questa vicenda: una questione di legalità, ma ancor di più una scontata moralità che dovrebbe essere caratteristica fondamentale di chiunque voglia fare politica”. .

“Non è chi grida allo scandalo che infanga il nome della città, ma chi ha scelto di circondarsi di certi soggetti per ben due campagne elettorali e oggi chi paga le conseguenze di queste scelte scellerate è il buon nome della città che oggi si ritrova sui giornali descrivendo uno scenario deleterio per tutte le persone perbene che la abitano” lamentano dal partito di Giorgia Meloni, “quando si parla di pressioni non si parla del singolo soggetto, che avanza le sue personali richieste,  ma si parla di quello che è riportato nelle intercettazioni presenti nel fascicolo della magistratura, così come riportato da tutti i quotidiani. Se Minerva avesse avuto veramente a cuore le sorti di tutti quegli imprenditori e commercianti onesti che egli afferma di aver tutelato, si sarebbe dovuto dimettere senza che nessuna forza politica arrivasse a chiederglielo”.

Così dopo aver meditato il giusto tempo e dopo aver confidato “in un ultimo atto di buon senso” anche Fdi ha chiesto le dimissioni del sindaco insieme a quelle dell'intero consiglio comunale “perché Gallipoli ha bisogno di onestà, lealtà e trasparenza, tutto quello che il primo cittadino ed i suoi sodali politici non sono più in grado di garantire o forse non hanno mai garantito”.

Il garantismo del Pd

Fiduciosi nel lavoro della magistratura, garantisti fino a prova contraria e in piena sintonia con la posizione espressa dal sindaco Stefano Minerva in merito alle ultime vicende giudiziarie che interessano la città di Gallipoli.

Dal circolo cittadino del Partito Democratico, retto dal vicesindaco Tony Piteo, arriva una coriacea presa di posizione sull’operato dell’amministrazione comunale e sulla figura del sindaco in carica, respingendo le prese di posizione politica espresse dai gruppi di opposizione (da Gallipoli Futura a Fratelli d’Italia, ma anche M5s, Cantiere 73014 e Forza Italia).

“Increduli leggiamo sugli organi di stampa certe dichiarazioni espresse da gruppi di opposizione, presenti e non in consiglio comunale, con le quali, nel tentativo di screditare l’azione politica degli avversari e quindi per meri fini politici, si cerca di accostare tali episodi all’azione amministrativa di questo governo cittadino. Sia chiaro che laddove tali fatti fossero confermati non esiteremmo a definirli gravissimi e deplorevoli” si legge in una nota del Pd gallipolino.

“Stigmatizziamo fermamente il tenore demenziale di certi comunicati i quali confermano solo il livello di disperazione di una parte dell’opposizione che avendo fallito il proprio obiettivo scarica la sua bile sugli avversari politici non curandosi dell’amplificazione del danno di immagine che si reca alla città” rintuzzano dal circolo dei Dem, “denunciare la responsabilità politica del primo cittadino per fatti che, come la stessa stampa ha riportato più volte non lo toccano assolutamente, anzi, e paventare l’esistenza in città di un sistema torbido, ci appare un atto, oltreché sconsiderato, di grande irresponsabilità politica. Fra l’altro ricordiamo al neonato gruppo di Fratelli di Italia che una loro autorevole tesserata faceva parte della giunta di quegli anni e fino ad oggi non ci risulta che abbia mai avuto modo di ridire sulla legalità degli atti e dei comportamenti di quella amministrazione”.

Non manca una replica anche alle richieste formulate dal coordinamento cittadino di Forza Italia, che ha esternato la sua dura condanna con una nota del senatore Vincenzo Barba. “Ci sembra quantomeno singolare che qualche sedicente leader politico locale, silente fino ad oggi e che pur vantando un rappresentante in consiglio comunale, nulla di costruttivo ha proposto dall’inizio dell’attuale consiliatura, si sia svegliato con impeto dal letargo solo in quest’occasione per ergersi a garante della legalità ed interprete della pubblica moralità” ammoniscono dal Partito democratico locale .

“L’azione politico-amministrativa del nostro partito e dell’amministrazione di cui facciamo parte” concludono, “è stata sempre improntata alla trasparenza e alla legalità e siamo in prima linea ad invocare, con fermezza, la verità, ricordando al tempo stesso che si ha il dovere di essere garantisti cosi come ci insegna il dettato costituzionale”.

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