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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Quintana vs Maniglio: “I punti nascita non si tengono aperti con le parole”

Dura presa di posizione del consigliere provinciale gallipolino dopo l’appello del vicepresidente del Consiglio regionale per la revisione della mappa dei punti nascita dell’area ionica. “Per salvare Gallipoli o Casarano servono fatti”

GALLIPOLI  - Una revisione della mappa dei punti nascita per non lasciare scoperta l’area ionico-salentina. Il vicepresidente del Consiglio regionale, Antonio Maniglio, riapre la questione. E alla luce del singolare episodio della nascita di una bimba in una stazione di servizio, ha evidenziato come la fascia ionica, comprendente gli ospedali di Gallipoli e Casarano, rischi di rimanere completamente scoperta se si darà attuazione al riordino dei punti nascita, dove si prevede la chiusura del reparto di Ostetricia  e ginecologia in entrambi i nosocomi. Una valutazione alquanto “tardiva” secondo il consigliere provinciale e presidente del movimento Italia Destati, Sandro Quintana, che rintuzza Maniglio e considera del tutto inefficace il semplice appello rivolto dal consigliere regionale se non “doverosamente accompagnato da atti concreti”. Una semplice lettera aperta all’indirizzo dell’assessore regionale Elena Gentile, sulla falsariga del programma televisivo “C’è posta per te”,  non può bastare secondo Quintana. Che contrattacca rievocando lo slogan “ giù le mani dal reparto di Ostetricia dell’ospedale Sacro Cuore di Gesù di Gallipoli”.

Per il presidente di Italia Destati è necessario “cominciare ad alzare la testa e pensare ad azioni congiunte per salvare i punti nascita dell’area ionico-salentina. Si deve fare chiarezza per arrivare a tutelare i diritti delle donne partorienti. È poco gentile percorrere la strada delle lettere aperte” incalza Quintana  “indirizzate all’assessore alle politiche della salute Elena Gentile. Strada scelta dal capogruppo regionale del Pd,  Antonio Maniglio.  Carta e penna non possono ingentilire una chiara criticità. Invece delle missive Maniglio dovrebbe ricorrere al faccia a faccia, ad un confronto diretto oppure anche ad uno scontro dialettico, ma politicamente costruttivo per risolvere il problema. Evidentemente” evidenzia amaramente Quintana, “non c’è la volontà politica di un’azione concreta da parte del Consiglio regionale”.

Secondo i rilievi del consigliere gallipolino, tanto Maniglio che gli altri consiglieri regionali, conoscono perfettamente la questione dei punti nascita di Gallipoli e Casarano. “Ma le loro parole” dice ancora Quintana, “sembrano del tutto disordinate sul piano del riordino ospedaliero. Parlano per missive, per lettere, ma soprattutto parlano in ritardo. Dov’erano tutti quando si profilava il fantasma della chiusura del reparto di Ostetricia a Gallipoli e Casarano? Possibile che si debba ricorrere alle lettere aperte e quindi a tempi lunghi quando invece si devono incontrare le parti in causa e sedersi attorno ad un tavolo per trovare risposte. Cosa porta una lettera aperta? Lasciare scoperta l’area jonico-salentina di Ostetricia e Ginecologia significa anche coprire in modo fasullo il fallimento della politica”.

E in conclusione il consigliere provinciale non risparmia la solita stoccata nei confronti dei politici gallipolini.  “Cosa ha fatto il sindaco di Gallipoli, Francesco Errico, dopo la firma di un documento indirizzato all’assessore regionale Gentile a seguito di un’assemblea che si è tenuta nei giorni scorsi a Gallipoli?” chiede in conclusione Quintana, “apporre una firma, o scrivere lettere non deve metterci la coscienza a posto. Perché in questo modo la politica non ha fatto assolutamente nulla di concreto. Peggio, non si è fatta sentire. Evidentemente, non ha interesse per farsi ascoltare. Chi lo dice alle tante gestanti salentine che siamo ancora in alto mare. Maniglio, i consiglieri regionali, il sindaco Errico troveranno ora un altro modo gentile per perdere e prendere ancora tempo?”

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