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Sabato, 20 Aprile 2024
Gallipoli Taviano

Tre rapine, latitante nel Salento: inseguito e fermato nella notte con documenti falsi

Cristian Constantin Gubendreanu, 30enne, è ritenuto autori di colpi in banche di Bologna. Da qualche tempo si era trasferito nel gallipolino e viveva in casa di una ragazza, ignara della sua vera identità. I poliziotti l'hanno bloccato con un pregiudicato tavianese, la cui posizione è al vaglio

GALLIPOLI – Lei l’ha conosciuto in un locale del gallipolino. Vi lavora come barista. Forse non sapeva nulla del suo passato, non sapeva che lo stessero cercando per tre rapine. Forse non sapeva nemmeno il suo vero nome, ma di lui si era fidata e da qualche tempo lo ospitava in casa. Aveva detto di chiamarsi Georghi. Non era il vero nome.

La ragazza è stata ascoltata, per ora non appare coinvolta negli affari criminali di quel tenebroso e affascinate rumeno, alto e muscoloso, occhi di ghiaccio, che da Bologna nella “Città Bella” vi è arrivato probabilmente tramite una fitta rete di contatti. Di sicuro, ieri notte è stato trovato con un altro pregiudicato, un tavianese. Un giovane di 20 anni, M.D. che a sua volta “vanta” precedenti per rapina. Insomma, di lavoro ce ne sarà ancora molto per gli agenti di polizia del commissariato jonico. Bisognerà ricostruire ulteriori movimenti e conoscenze di Cristian Constantin Gubendreanu, 30enne (questo il suo vero nome). E si dovrà capire qualcosa di più sulle sue frequentazioni nel Salento.

Di certo non è uno sprovveduto, se è vero che è riuscito a procurarsi anche documenti falsi e, forse, già in altre occasioni ad aggirare i controlli. Si era organizzato bene, quindi, e per un periodo è riuscito a farla franca dandosi alla macchia dopo aver spaccato in due l’Italia, da Nord a Sud. Secondo la polizia, una vero professionista del crimine. 

Gli investigatori diretti dal vicequestore aggiunto Emilio Pellerano, però, l’hanno rintracciato dopo una serrata indagine svolta in autonomia. Nessun input da fuori. Sono stati i poliziotti gallipolini a riconoscerlo e mettersi alle sue calcagna. Intercettato alla fine nella notte in strada, n’è nato un inseguimento. Alla guida c’era proprio il giovane di Taviano. Gubendreanu sedeva accanto.

Quando il conducente, a bordo di una Ford Fiesta, ha sentito il fiato sul collo, ha provato a tenere testa alle volanti di polizia con movimenti temerari e accelerando all’impazzata lungo la strada statale 274. Alla fine ha dovuto cedere proprio nei pressi dello svincolo per la "Città dei fiori", dove abita. Non poteva andare lontano. 

Il 30enne rumeno era latitante da quando, nel novembre scorso, la sezione del gip del Tribunale di Bologna aveva emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. A Bologna avevano ormai prove a sufficienza per ritenere che, in concorso con altri, avesse messo a segno almeno tre rapine in banca, armato di coltello.

Comunicato stampa GALLIPOLI - FOTO arrestato-2La prima è del 29 luglio, nella Unipol, la seconda del 18 settembre ai danni della Banca popolare, la terza del 15 ottobre nelle Credem. Nell’ultimo assalto, proprio Gubendreanu avrebbe agito con ferocia, sferrando un colpo in testa a un anziano cliente con il manico del coltello. Aveva avuto la pessima idea di guardarlo con troppa insistenza.

Con il 20enne tavianese aveva preso contatti da alcuni giorni, secondo quanto constatato dalla polizia. La sua posizione è tuttora al vaglio con molta attenzione. Per ora è stato indagato per ricettazione. Durante le perquisizioni, i poliziotti hanno trovato documenti riconducibili a un furto in abitazione, denunciato a settembre presso la stazione dei carabinieri di Taviano.

Ma ovviamente, l'interesse principale era tutto per lo straniero. Nel corso degli approfondimenti, gli agenti del commissariato di Gallipoli hanno scovato addosso all'uomo una patente di guida e una tessera sanitaria falsificati, oltre a un grosso taglierino. E hanno anche scoperto anche dove alloggiasse, e cioè in casa della giovane donna di Gallipoli che per lui aveva perso la testa.

A dimostrazione della freddezza di Gubendreanu, il fatto che, una volta bloccato, sia rimasto impassibile. Solo quando è stato definitivamente incastrato, le sue certezze sono vacillate. Avrebbe ammesso, negli uffici di polizia, di essere stato convito per qualche minuto di riuscire ancora una volta a evitare l’arresto proprio grazie a quei documenti falsi. Li avrebbe  già esibiti durante un altro controllo. Riuscendo a gabbare tutti. Non ieri notte, però. 

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