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Revisione e spazi al mercato, il Tar conferma la nuova organizzazione

I giudici amministrativi hanno confermato la legittimità della decisione del Comune sulla riorganizzazione degli spazi nell’area mercatale di via Alfieri e sulla nuova assegnazione dei posti agli ambulanti. Respinto il ricorso di 26 operatori

GALLIPOLI  - La battaglia giudiziaria sull’annosa riorganizzazione degli spazi del mercato settimanale di via Alfieri a Gallipoli segna un nuovo punto a favore del Comune.  Con la sentenza pubblicata ieri infatti il Tar Lecce, dopo la discussione di merito dei mesi scorsi, ha definitivamente confermato la legittimità dell’opera di modulazione e organizzazione degli spazi dell’area mercatale predisposta ed eseguita dall’amministrazione comunale. E per i 26 commercianti ambulanti che avevano contestato la nuova distribuzione degli spazi e le assegnazioni dei nuovi posteggi non resta altro, per ora, che prendere atto ed accettare il nuovo piano di adeguamento della zona commerciale. I giudici amministrativi, che già nel mese di giugno dello scorso anno avevano rigettato la richiesta di sospensiva del provvedimento comunale (impugnato da alcuni ambulanti storici del mercato gallipolino del mercoledì), hanno ora confermato, nel merito, quell’orientamento. E di fatto hanno respinto il ricorso.  Sono quindi state accolte le tesi difensive del legale dell’amministrazione gallipolina, l’avvocato Saverio Sticchi Damiani, il quale ha superato le opposte argomentazioni avanzate dai ricorrenti  i quali, al fine di mantenere la loro vecchia posizione all’interno del nuovo assetto organizzativo dell’area di via Alfieri, avevano chiesto al Tar  l’annullamento delle deliberazioni della giunta comunale e delle comunicazioni inviate ai commercianti inerenti il “nuovo schieramento” dei posteggi del mercato, le nuove planimetrie e il conseguente provvedimento di trasferimento e assegnazione delle nuove postazioni agli operatori.

L’annosa questione del mercato settimanale gallipolino di via Alfieri prende corpo  già dal 2009, quando il Consiglio comunale di allora decise di trasferire in quella nuova area il mercato settimanale, per un numero complessivo di 310 posteggi (poi ridotti a 305). E da quanto rammenta anche il legale del Comune, “già all’atto dell’effettiva assegnazione dei posteggi, sorsero i primi malumori: i posti contemplati risultavano insufficienti nel numero e nelle dimensioni, provocando così un’invasione tollerata di spazi e la creazione di nuovi posteggi non previsti originariamente, né risultanti dalle planimetrie dell’epoca. Peraltro, anche a causa del difficoltoso contestuale rilascio delle licenze, le assegnazioni extra legem hanno ingenerato un proliferare di altre situazioni illegittime, come ad esempio quelle degli spuntisti a posto fisso, vale a dire operatori non titolari dei posteggi, che posizionavano i propri esercizi di vendita non solo nei posteggi liberi per assenza di titolare, ma anche in spazi non consentiti, inficiando in tal modo qualsiasi normativa relativa alla sicurezza dei luoghi. Nonostante il controllo della polizia” ricorda ancora l’avvocato Saverio Sticchi Damiani, “lo stato di tensione che venne a crearsi, anche tra gli operatori, sfociò, nell’agosto 2011, nell’omicidio di un commerciante ad opera di altro commerciante. Il mancato rilascio delle licenze rendeva impossibile qualsiasi controllo, sicché emergeva la necessità di effettuare una verifica analitica di tutte le posizioni degli operatori ed una riorganizzazione dell’intero mercato con un posizionamento corretto degli stalli, secondo le categorie merceologiche e secondo le graduatorie approvate per ogni singola categoria e mai impugnate dagli stessi operatori. Tale riorganizzazione” rileva ancora il legale, “era peraltro urgente al fine di ripristinare le misure di sicurezza dei luoghi, tenuto conto che l’occupazione dei posteggi priva di criterio aveva provocato l’ostruzione di vie di fuga, impedendo di fatto qualsiasi accesso da parte di mezzi di soccorso in caso di emergenza”.

E da qui quindi l’azione del Comune di Gallipoli che si è attivato per una attenta riorganizzazione dell’intera area mercatale, (all’esito di un percorso comunque concertativo intrapreso con i singoli operatori e con le associazioni di categoria, rispettando i diritti quesiti dei singoli operatori, garantendo a ciascuno il posteggio richiesto secondo le dimensioni stabilite nelle singole autorizzazioni rilasciate e perfino ampliando i posteggi a chi ne avesse fatto espressamente richiesta, tra cui anche gran parte dei ricorrenti), procedendo, peraltro, a variare il posizionamento secondo i diversi settori merceologici in modo da garantire la migliore gestione del mercato, nell’osservanza dei principi di pubblica sicurezza e per salvaguardare la pubblica incolumità. Ma  al di là di tali valutazioni  la questione è poi sfociata in sede giudiziale, a causa del ricorso promosso da alcuni operatori e dopo che la riorganizzazione finale del mercato aveva portato alla ulteriore riduzione dei posteggi (da 256 a 251) e all’approvazione della pianta organica del mercato, costituita oltre che dalla dimensione e dalla collocazione degli stalli, anche e soprattutto dalla distribuzione merceologica e dalla qualità dei settori.

E il legale del Comune ripercorre le tappe del contenzioso: “il Tar Lecce ha, dapprima in fase cautelare, poi in via definitiva, salvato il buon operato dell’amministrazione comunale” dice Sticchi Damiani, “rilevando la assoluta infondatezza della censura mossa dai ricorrenti circa l’incompetenza della giunta comunale, una volta chiarito che le variazioni del dimensionamento singolo e complessivo dei posteggi, in presenza delle condizioni suddette, possono essere legittimamente adottate con atto dell’organo esecutivo, invece che di quello deliberativo. Ancora, il Tribunale amministrativo di Lecce ha rilevato la logicità e il corretto operato dell’Amministrazione comunale che, diversamente da quanto erroneamente riferito dai ricorrenti, integrano i motivi di interesse pubblico, o la situazione di comprovata necessità, che giustificano l’attribuzione della relativa questione alla giunta municipale, in luogo dell’organo consiliare. Inoltre, confermando in sentenza, quanto già rilevato nella precedente ordinanza cautelare” conclude Saverio Sticchi Damiani, “i giudici amministrativi hanno rilevato che dal raffronto tra la planimetria allegata alla delibera di Consiglio e quella allegata alla recente delibera di giunta emerge una sostanziale omogeneità del complessivo assetto dell’area mercatale. Invero, sotto un primo profilo, permane la relativa articolazione “a isola”, ciascuna delle quali composta di quattro gazebo. In secondo luogo, vengono mantenute le stringhe perimetrali”.

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