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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Ridotti gli interventi di chirurgia. Nuovo allarme dal Sacro Cuore di Gesù

Nuovo appello lanciato dal presidente dell’associazione Pro Ospedale, Scigliuzzo, che lamenta ancora i problemi legati alla carenza di medici e anestesisti. “Troppi disagi nelle sale operatorie”. A rischio interventi anche per i pazienti oncologici

GALLIPOLI – La guardia resta sempre alta per impedire il depotenziamento dell’ospedale Sacro Cuore di Gesù di Gallipoli. Ora come ora che la nuova stagione calda (non certo anacronistica rispetto ovviamente all’attuale e gelida situazione meteorologica degli ultimi giorni) sta per arrivare in tema di presenze e di affollamento in tutto l’hinterland gallipolino. Ma proprio dai meandri del nosocomio di via Alezio si torna a lanciare nuovi segnali di preoccupazione per la dotazione organica ancora insufficiente. Questo lamentano anche le organizzazioni sindacali e l’associazione pro ospedale. 

Dagli interventi salvavita alla riduzione delle operazioni di chirurgia generale. Questo il quadro lamentato negli ultimi giorni. E ancora una volta per l’ospedale “Sacro Cuore di Gesù” si rischia di viaggiare inesorabilmente a due velocità, uguali e contrapposte. Pur con la previsione del nuovo piano ospedaliero che di fatto indirizza all’accorpamento dei due presidi di Gallipoli e Casarano in un unico centro di primo livello. Da qui la contraddizione di fondo lamentata ancora una volta dal presidente dell’associazione “Sacro Cuore di Gesù-ospedale dell’arco ionico salentino”, Giacinto Scigliuzzo che lamenta la carenza di anestesisti  che sta ancora una volta rallentando l’attività nelle sale operatorie. Un'altra situazione che rischia di penalizzare ingenerosamente le potenzialità del nosocomio gallipolino e per la quale è partito un nuovo invito rivolto al direttore generale della Asl, Giovanni Gorgoni, per un intervento risolutivo in tale direzione. Il problema attuale lamentato dall’associazione Pro ospedale riguarda proprio la riduzione delle sedute operatorie di chirurgia generale. Un provvedimento che, a quanto è dato di sapere, ha fatto cancellare interventi destinati a pazienti anche oncologici.

“Tale decisione non dipende da cause di forza maggiore” spiega Scigliuzzo, “bensì dall'indisponibilità della Asl a corrispondere i compensi aggiuntivi previsti dal contratto nazionale di lavoro per i medici anestesisti costretti a fare turni di lavoro che vanno al di là dell'ordinario e dello straordinario. A sua volta questo surplus di lavoro è dovuto alla carenza di anestesisti che deriva anche dalle scelte aziendali perpetrare sino ad ora”. E in effetti presso il Sacro Cuore di Gallipoli, nonostante la presenza della Rianimazione (divisione in cui tutta l'equipe continua a svolgere in maniera pregevole la sua attività salvavita in sinergia con il Ferrari come nell’ultimo caso dello studente del liceo che ha avuto un arresto cardiaco a scuola), restano ancora posti scoperti in organico tra medici, anestesisti e infermieri. Recentemente secondo quanto segnala Scigliuzzo “un medico è assente per maternità, senza essere stato sostituito ed un altro medico è stato trasferito in Neurochirurgia a Lecce”. Una situazione che per l’associazione Sacro Cuore di Gesù deve ora risolversi al più presto per pianificare anche un futuro chiaro e funzionale per l’ospedale gallipolino.

Futuro che non può prescindere, secondo Scigliuzzo (che invita ancora una volta il direttore generale Gorgoni a visitare la struttura di Gallipoli), anche dal completamento dei lavori di ristrutturazione del blocco operatorio, nella parte ancora non utilizzabile per la mancanza di fondi per poche migliaia di euro. E a sostegno delle proprie richieste di potenziamento dell’ospedale, l’associazione Sacro Cuore rammenta, anche in relazione alla recente sentenza del Tar sulla sicurezza antisismica dei presidi sanitari salentini, che “il bacino di utenti del Sacro Cuore di Gesù nei mesi estivi supera il mezzo milione di persone cui va assicurato il rispetto del diritto alla salute e che l'ospedale ionico, forte della struttura in acciaio, è il più sicuro del Salento  e l'unico nelle condizioni di potere essere sollecitamente adeguato alle prescrizioni normative per diventare del tutto antisismico”. 

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