rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024
Gallipoli Gallipoli

Picchiata e costretta a prostituirsi: dei 400 euro guadagnati al giorno, a lei ne toccavano 5

Una coppia in manette: ha schiavizzato la vittima, tra Bari, Taranto e Gallipoli. Alla ragazza somministrati anche farmaci per fermare il ciclo mestruale

GALLIPOLI – Si chiude, almeno si spera, l’ennesima, amara vicenda che una donna è stata costretta a subire. Nella tarda serata di ieri, gli agenti del commissariato di Gallipoli hanno infatti eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, in collaborazione con i colleghi della squadra mobile di Bari. A finire nei guai, Vasile Ursaciuc, un 44enne nato in Romania, e Maria Nicoleta Ferrari, connazionale di 40 anni: i due sono accusati di aver ridotto in schiavitù un’altra donna di nazionalità romena. L’avrebbero picchiata, minacciando sia lei, sia la figlia che al momento si trova in un orfanotrofio in Romania. Non le hanno risparmiato umiliazioni, di ogni tipo. Il tutto per costringerla a prostituirsi. Alla vittima è stata sottratta la carta di identità, per evitare che potesse fuggire. Giunta in Italia lo scorso anno con la promessa, sia da parte del 44enne, che di suo padre, di lavorare come badante presso una persona anziana del posto, le erano stati garantiti mille euro mensili di stipendio.

Si trattava di un'ullusione. Di un raggiro. Una volta arrivata nello Stivale, invece, è  stata ospitata in un appartamento fatiscente a Bari, dove abitavano i due uomini assieme alla 40enne. E’ qui che la malcapitata è stata costretta a prostituisti, tra Bari e Taranto. E a consegnare il ricavato delle prestazioni sessuali interamente ai suoi aguzzini. Ma il 27 ottobre scorso, la vittima si è recata presso la questura di Taranto, per raccontare i soprusi subiti. Ha indicato i luoghi in cui veniva accompagnata, i clienti, e i suoi “procacciatori” d’affari.

Gli stessi che, a suo dire, le offrivano anche profilattici e medicinali anticoncezionali per bloccarle il flusso mestruale.  La donna, che offriva prestazioni sessuali al prezzo di 20 euro, ricavando circa 400 euro al giorno, veniva ricompensate con soli 5 euro per procurarsi del cibo. Nel mese di luglio del 2015, quando i suoi sequestratori hanno deciso di trasferirsi a Gallipoli per costringerla a seguirli in quella località, la donna è fuggita e per 3 giorni, dormendo per strada, si è sottratta alla schiavitù.

Ma è stata raggiunta e picchiata, e poi costretta a seguirli nella Città Bella, dove è stata costretta a prostituirsi all’interno dello sgabuzzino di un locale commerciale. Per il resto dell’estate, con un bus, si è recata a Taranto, tornando tutte le sere a Gallipoli per lavorare in entrambe le città, questo fino al mese di settembre, quando tutta la famiglia di “protettori” è tornata a Bari. La denuncia presentata, tuttavia, ha consentito l’apertura di un’attività d’indagine svolta dalla squadra mobile barese. Gli investigatori  hanno acquisito una serie di prove dei reati commessi dal nucleo familiare senza scrupoli, né umanità. Il gip presso il Tribunale di Bari, Sergio De Paola, ha emesso la misura cautelare tre giorni addietro nei confronti della coppia. Ursaciuc e Ferrari, intanto, si erano resi irreperibili. Ma Sono stati rintracciati dagli agenti del commissariato gallipolino e arrestati.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Picchiata e costretta a prostituirsi: dei 400 euro guadagnati al giorno, a lei ne toccavano 5

LeccePrima è in caricamento