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Ritrovate altre due carcasse di delfino. Morti intrappolati nelle reti

Nell'ambito della tutela dell'ambiente e della prevenzione dagli inquinamenti, l'associazione "Paolo Pinto", con la capitaneria di porto di Gallipoli, ha svolto un'attività di pulizia del fondale marino del porticciolo San Giorgio

 

GALLIPOLI – Nell’ambito della tutela dell’ambiente e della prevenzione dagli inquinamenti, nel corso della mattinata, l’associazione “Paolo Pinto”, con la supervisione del personale della capitaneria di porto di Gallipoli, ha svolto un importante attività di pulizia del fondale marino all’interno del porticciolo San Giorgio. In particolare, le operazioni svolte dai sub hanno portato al recupero di rifiuti solidi localizzati sul fondale consistenti per lo più in contenitori di vetro e pneumatici. Il materiale raccolto, circa 200 chilogrammi di vetro e 54 pneumatici, è stato dapprima differenziato e successivamente smaltito. L’iniziativa è finalizzata alla tutela dell’ambiente marino e la fauna, accrescendo la sensibilità ecologica e il rispetto dei cittadini per il mare in ogni periodo dell’anno.

Alla sala operativa della capitaneria di porto di Gallipoli sono giunte alcune segnalazioni telefoniche da parte di privati cittadini, relative al rinvenimento di due carcasse di delfino; una nelle acque del comune di Gallipoli, nei pressi della Torre Sabea, e una in località Lido Marini, nel comune di Salve. La carcassa del delfino rinvenuto in mare, è stata recuperata dal battello veloce costiero GC, che ha poi provveduto a trasferirla nel porto della cittadina jonica al fine di agevolare l’attività di carattere scientifico. Del ritrovamento è stato informato il personale del museo del mare (Centro studi cetacei) di Gallipoli, il cui personale ha provveduto al sopralluogo degli esemplari, che ha permesso di stabilire che entrambi appartenevano alla specie “Stenella striata”. I due delfini sono morti entrambi per annegamento causato dall’intrappolamento in reti da pesca. Considerato l’aumentare di tali ritrovamenti, gli esperti invitano i pescatori affinché la cattura accidentale di cetacei o tartarughe sia seguita per quanto possibile da un’immediata liberazione, considerando che una prolungata permanenza degli stessi in immersione, porta inevitabilmente all’annegamento. La capitaneria di porto di Gallipoli raccomanda a chiunque rinvenisse invece esemplari di cetacei o tartarughe spiaggiate, di contattare la guardia costiera anche tramite il numero blu 1530, evitando rigorosamente di toccare o spostare l’esemplare.

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