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È il giorno della protesta: scioperano circa 50 operatori ecologici a Gallipoli

Hanno incrociato le braccia aderendo allo sciopero nazionale, accompagnati dai sindacalisti dei Cobas. Tra le richieste, già avanzate al momento della proclamazione dello stato di agitazione di un anno fa, il mancato aumento delle ore di lavoro

GALLIPOLI – Era ormai da mesi nell'aria: gli operatori ecologici di Gallipoli incrociano le braccia. Una cinquantina di netturbini hanno infatti aderito allo sciopero nazionale proclamato per la giornata di oggi, garantendo i servizi minimi alla comunità della cittadina ionica. Accompagnati dai referenti sindacali dei Cobas, i dipendenti della Gial Plast srl e della Colombo Biagio srl sono scesi in strada per lamentare disagi legati al mancato aumento dell’orario lavorativo.

Avevano già proclamato lo stato di agitazione sindacale a partire dal 4 novembre dello scorso anno, a seguito della mancata redistribuzione dell’orario di lavoro del personale andato in pensione o carente in pianta organica. Una problematica dunque sollevata nel corso dei mesi e che le due società addette alla raccolta e gestione dei rifiuti per conto del Comune di Gallipoli non avrebbero ancora risolto. Sulla scorta degli impegni presumibilmente disattesi dalla parte datoriale nel corso degli incontri delle scorse settimane, dunque, lavoratori e sindacato hanno organizzato un corteo nella cittadina.

Le richieste del sindacato

 Nello specifico, le istanze dei Cobas a tutela dei dipendenti del servizio di igiene ambientale non riguardano soltanto la questione dell’aumento delle ore lavorative per tutto il personale part-time. La richiesta è anche di una copia dell’organigramma del personale in servizio presso il cantiere del Comune di Gallipoli con la distinzione dei livelli, delle mansioni ed aree di appartenenza. Il sindacato chiede inoltre l’inserimento in busta paga delle aree di appartenenza come avveniva con le precedenti ditte che gestivano il servizio di igiene urbana e, infine, l’indennità di “raggiungimento del posto di lavoro”.

Durante lo sciopero del 20 giugno scorso, l’assessora comunale all’Ambiente Rossana Nicoletti aveva parlato con i lavoratori, rassicurandoli e  assumendo l’impegno della convocazione di un incontro per il 28 giugno successivo, presso la sede del Comune di Gallipoli. E si era così deciso di rinviare le rivendicazioni al termine della stagione estiva. Per lo stesso motivo era stato revocato lo sciopero preannunciato per il 4 luglio.PHOTO-2022-12-02-10-58-57

Sciopero  già procalamato e revocato

“L’estate è passata ma nulla è cambiato per le giuste rivendicazioni dei lavoratori, solo un incontro presso il Comune di Gallipoli il 27 ottobre e nel relativo verbale di incontro si era stabilita la successiva convocazione in data 15 novembre  spostata successivamente al 22. Poi altri rinvii. Con tutte queste convocazioni e impegni vari siamo arrivati ad oggi, ad oltre 12 mesi dallo stato di agitazione del 4 novembre 2021. Si può sicuramente affermare con certezza che i lavoratori hanno aspettato con pazienza il miglioramento delle condizioni lavorative e, con la crisi attuale e con l’aumento generale dei prezzi, lo sciopero incide tantissimo sulle già povere buste paga dei lavoratori del Comune di Gallipoli”, scrivono dall’organizzazione sindacale, oggi presenti durante la protesta.  

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