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Scioperano gli studenti del professionale, ma metà scuola è riscaldata

A Gallipoli i ragazzi hanno manifestato davanti alla scuola ma già ieri il tecnico della Provincia aveva avviato gli impianti. I docenti: "Sciopero poco tempestivo"

GALLIPOLI- Il termosifone non parte ed è subito sciopero. Oggi a protestare per il problema delle scuole strette nella morsa del freddo sono stati gli studenti dell’ istituto professionale “Giannelli” di Gallipoli. I ragazzi in classe non hanno voluto mettere piede e si sono rifiutati di entrare, memori dei tre giorni precedenti in cui hanno seguito le lezioni con indosso giubbotto, sciarpa e guanti.

Quasi nessuno, dal 29 novembre, ha avuto il coraggio di spogliarsi e c’è stato chi si è persino attrezzato con plaid portati da casa. L’ondata di freddo anomalo per la stagione, considerate le miti  temperature del Salento, è tuttavia già passata. Lo sciopero è risultato, quindi, poco tempestivo. E non solo perché la colonnina di mercurio ha abbondantemente superato i 10 gradi e sulla città bella splende un sole rassicurante. Ma anche perché, appena ieri mattina, un tecnico incaricato dalla Provincia di Lecce si è recato presso l’istituto professionale ed ha avviato gli impianti di riscaldamento.

Bisognerà attendere i tempi tecnici perché i termosifoni partano a pieno regime (questione di ore probabilmente) ma intanto già oggi metà scuola, specialmente al piano superiore, risulta confortevole e riscaldata. L’ente di Palazzo dei Celestini lo aveva detto ieri: i tecnici sono a lavoro e così è stato.

Tuttavia al professionale di Gallipoli le lezioni si sono tenute solo per pochi alunni “diligenti” mentre i rappresentanti di classe partecipavano ad una riunione fiume con il dirigente scolastico, Cosimo Prete. E mentre all’ingresso della scuola campeggiavano gli striscioni esposti per dichiarare guerra al freddo, gli insegnanti di passaggio nei corridoi dimostravano un’aria perplessa. A dir poco. Questo il commento della docente di psicologia, Errico: “Bisogna che i ragazzi si abituino a tollerare le piccole frustrazioni, non fosse altro perché nelle zone terremotate del Paese c’è chi studia davvero al gelo all’interno di una tenda. Se avessero aspettato a imbastire la protesta si sarebbero accorti da soli che in metà delle classi i termosifoni già funzionavano”.

Forse gli studenti sono stati avventanti, probabilmente non hanno creduto alle rassicurazioni, memori dei disagi di ogni tipo che attanagliano la scuola pubblica. E di sicuro gli impianti di riscaldamento dovevano essere avviati 2 settimane fa: il termine era fissato, infatti, per il 15 novembre. Ora all’interno dell’istituto professionale di Gallipoli le lezioni riprenderanno con regolarità, ma altrove gli impianti potrebbero presentare problematiche più complesse così da rendere insufficiente la manutenzione ordinaria. Per fortuna ci ha pensato il tempo a rasserenare gli animi e riportare la temperatura a livelli accettabili. 

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