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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Scontro sulla nomina nello staff del sindaco. De Tommasi denuncia Minerva

Si inasprisce la querelle a palazzo Balsamo. Stamattina il presidente di Gallipoli Futura si è recato in commissariato

GALLIPOLI – Dopo le invettive e le aspre contrapposizioni dialettiche in consiglio comunale e nelle piazze, le interrogazioni, le richieste di accesso agli atti, le segnalazioni e i pareri di legittimità ad Anac, prefettura e procura e l’ultimo blitz politico in Comune, ora si passa alle denunce formali. Si inasprisce lo scontro tra la compagine di opposizione di Gallipoli Futura e l’amministrazione del sindaco Stefano Minerva. Sugli ultimi temi caldi relativi al concorso per la carica di comandante della polizia locale e sulle nomine all’interno dello staff del primo cittadino lo scontro è aperto. E partono esposti e denunce all’indirizzo della procura. Questa mattina il presidente di Gallipoli Futura, Luigi De Tommasi, si è infatti recato presso gli uffici del commissariato locale di via Lazzari per presentare una denuncia formale nei confronti  del  sindaco Minerva ipotizzando a suo carico, e ponendo quindi al vaglio dell’autorità giudiziaria, possibili reati di abuso d’ufficio ed anche il falso in atti e l’omissione d’atti d’ufficio.

La questione, dopo l’aspra contrapposizione che si è consumata nel comizio di piazza di sabato sera e al  susseguirsi di comunicati stampa e di richieste di atti in Comune, si è concentrata sulla nomina di uno dei componenti nell’ufficio dello staff del sindaco (Andrea Cartenì scelto, con incarico fiduciario, nella rosa dei 18 pretendenti che hanno risposto all’avviso pubblico di questa estate)  in carica con contratto di collaboratore par time dal 25 ottobre scorso. Una nomina difesa a spada tratta dal sindaco Minerva, che la ritiene del tutto legittima e legata alle sue prerogative e sulla quale lo stesso amministratore ha rivendicato la scelta fiduciaria. Ma proprio su tale nomina  il gruppo di Gallipoli Futura, guidato in consiglio da Flavio Fasano, e il presidente dell’associazione De Tommasi, hanno rilevato dei risvolti penali e dopo il blitz in Comune per avere contezza degli atti si è ora passati anche alle denunce e querele formali sulle possibili “false attestazioni”. Fasano e De Tommasi in una comunicazione ufficiale hanno esplicitato i dettagli della vicenda in essere fornendo la loro motivazione per la quale si è giunti alla denuncia formale. 

“Questa mattina il presidente Luigi De Tommasi, dopo aver verificato con accesso agli atti da parte dei consiglieri comunali che effettivamente il prescelto per occupare lo staff del sindaco risultava ancora in servizio malgrado la conferma, dalla segreteria generale, che si era riscontrata la palese omissione che integra il falso” chiariscono da Gallipoli Futura, “si è quindi recato al commissariato della polizia di stato per denunciare l’abuso d’ufficio ed anche il falso in atti e l’omissione d’atti d’ufficio”. Da qui la condanna non solo politica da parte di Gallipoli Futura che ha intrapreso ormai la sua battaglia senza esclusioni di colpi anche di carte bollante e denunce. “Credo che  sia chiara la volontà del sindaco Minerva di mantenere in servizio il prescelto pur essendo ben consapevole di come lo stesso abbia dichiarato in autocertificazione del 5 agosto 2016 di non aver riportato condanne penali” aggiungono Fasano e De Tommasi, “mente invece in data 7 novembre veniva avanzata la richiesta di casellario e in data 1 dicembre veniva protocollata in entrata la copia del certificato penale  dal quale si ha notizia di una condanna penale con decreto, passata in giudicato, per violazione dell’art. 681 del codice penale.

"E’ noto, infatti” continuano i due esponenti di Gallipoli Futura, “come la falsità ideologica in atto pubblico si concretizza anche in situazioni simili a questa, poiché non si può autocertificare l’assenza di condanne, neppure in conformità al certificato penale, se si è stati destinatari di un decreto penale di condanna con il beneficio della non menzione e quindi non riportato nel casellario giudiziale. Non è più possibile tollerare l’arroganza del sindaco” concludono Fasano e De Tommasi, “anche per quanto accaduto con il concorso per la copertura del posto di comandante della polizia municipale, ancora senza commissione di gara, scaduto il 30 novembre e di cui pure, si è informata l’autorità giudiziaria penale”.

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