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Vecchia sede del Nautico ancora abbandonata. Sit in degli studenti

Manifestazione questa mattina nei pressi della sede della Provincia da parte dei ragazzi dell’istituto tecnico gallipolino. Chiesti lumi sui 12 milioni di euro congelati dal Miur

GALLIPOLI – Alla ricerca dei fondi perduti per la realizzazione della nuova sede dell’istituto Nautico di Gallipoli. La problematica si riaffaccia e con una nuova manifestazione spontanea di protesta gli studenti dell’istituto tecnico gallipolino sono tornati a far sentire la loro voce e a chiedere contezza del finanziamento di 12 milioni di euro assegnato nell’ambito del concorso di idee del 2015 per il progetto delle scuole innovative e destinato alla ricostruzione, ex novo, della vecchia sede ancora inagibile di via Gramsci.

Un lungo e farraginoso iter che si è nuovamente arenato da ormai due anni, ovvero da quando la Provincia di Lecce grazie all’avvio del contenzioso giudiziario in sede amministrativa era riuscita con il ricorso dinnanzi al Tar Lazio ad ottenere la restituzione dei 12milioni di euro indispensabili per i lavori di demolizione e di ricostruzione della sede dell’istituto Nautico. Nel 2015, la Provincia di Lecce si era infatti piazzata al secondo posto nella graduatoria unica delle manifestazioni di interesse per la realizzazione di scuole innovative stilata dalla Regione Puglia, presentando un progetto di ricostruzione della sede del Nautico nel cuore della cittadina ionica.

Ma i fondi inizialmente assegnati, pari a 12 milioni di euro, a bando ormai chiuso e graduatoria definita, erano stati poi stralciati dal ministero e ridistribuiti per coprire i costi di realizzazione del progetto delle scuole di Bari, classificato al primo posto, e passato da una previsione di spesa di 9milioni e mezzo a oltre 18 milioni di euro. Uno “scippo” contro il quale era insorta la Provincia di Lecce che per volontà del presidente Antonio Gabellone, e con la costituzione in giudizio ad adiuvandum della dirigenza dell’istituito Vespucci e di alcune associazioni  gallipoline (Amici del Vespucci e associazione dei Commercianti e imprenditori di Gallipoli), aveva presentato ricorso al Tar del Lazio con l’avvocato Francesco Baldassarre. Dopo il primo round a favore dell’ente di palazzo dei Celestini e la volontà espressa anche del Comune di Bari tramite il sindaco Antonio De Caro, di definire la questione con la restituzione dei fondi appannaggio dell’ente salentino, anche il ministero (Miur) aveva provveduto a sospendere il concorso di idee per l’area del Comune di Bari, riservandosi di assumere una decisione al termine del contenzioso amministrativo. Fondi quindi congelati soprattutto per il progetto del Nautico di Gallipoli e da quel momento in poi più nulla di concreto nonostante le continue sollecitazioni giunte a tutte le istituzioni competenti  soprattutto dalla dirigenza dell’istituito Vespucci, guidata da Paola Apollonio.

La situazione di fatto ad oggi vede l’immobile di via Gramsci desolatamente in stato di abbandono e di pericolo e per buon parte inagibile. Gli studenti ed i docenti sono tutt’ora costretti a svolgere l’attività didattica smembrati in diverse localizzazioni diramate tra la sede centrale dell’istituto Vespucci sulla provinciale per Sannicola, la parte ancora agibile della vecchia sede che si affaccia su via Pagliano (priva comunque di riscaldamenti, laboratori e aule accoglienti e della palestra), e i locali dell’ex Tribunale messi a disposizione dal Comune. Le proteste dei giorni scorsi per la mancanza del riscaldamento nelle sedi decentrate hanno quindi riproposto in tutta la sua drammaticità il tema della problematica strutturale dell’istituto Nautico. Questa mattina gli studenti hanno deciso di riversare tutto il loro malcontento e soprattutto hanno inteso chiedere lumi proprio sul futuro ancora nebuloso della loro scuola e contezza dei 12 milioni di euro congelati e dei quali non si sa se e come verranno impiegati per realizzare il progetto di recupero della vecchia sede di via Gramsci. Con striscioni e slogan riecheggianti nell’atrio di Palazzo dei Celestini i giovani studenti hanno chiesto in maniera chiassosa, ma composta, l’intervento chiarificatore del presidente della Provincia e anche del Comune. Ma si attendono ancora risposte tangibili.              

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