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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Movida ed eccessi, Stefano alla ricerca di un modello sostenibile: “Identità e cultura”

Il candidato di Sel alle primarie del centrosinistra pugliese ha visitato Gallipoli, incontrando il sindaco, cittadini e operatori turistici. Ma c'è anche il tempo per un giudizio sferzante sull'ipotesi di intesa tra Pd e Fi per alcune Province

GALLIPOLI – Il modello di turismo sostenibile passa da una riqualificazione dei flussi turistici, che non vanno respinti come orde barbariche, ma indirizzati verso le caratteristiche autentiche del Salento e della Puglia. Dario Stefano, candidato per Sel alle primarie del centrosinistra regionale, interviene sul “caso Gallipoli” quando sono ancora attuali le polemiche sulla gestione della movida agostana.

“Gallipoli – ha sottolineato Stefàno - come altre località pugliesi soffre paradossalmente del suo successo: il boom di presenze che soprattutto in agosto s'è avuto ha rivelato limiti e insufficienze, sul fronte sicurezza, ordine pubblico, pulizia, decoro, sui quali occorre impegnarsi e lavorare oltre quanto s’è fatto finora, facendo bene ciascuno il proprio compito. Criminalizzare l'amministrazione comunale o colpevolizzare gli operatori non ci aiuta ad affrontare il problema. Ma sarebbe un errore anche banalizzare le emergenze confidando sul solo appeal come garanzia di analogo successo futuro. Comprendo lo sconforto del sindaco Errico, chiamato a difendere l'immagine di una comunità offesa da episodi volgari. Ma lui comprende, da amministratore serio, che lavorare sulle criticità è il modo più serio di rispondere alle critiche. Sapendo di non essere solo, poiché è interesse di tutta la Regione avere località che confermano l'immagine di una terra accogliente, ben organizzata, con servizi di qualità”.

Nel corso del suo giro a Gallipoli, in cui ha visitato il castello, il centro storico e ad alcune strutture turistiche e balneari, il senatore eletto con Sel ha incontrato alcuni operatori del settore ed il sindaco Francesco Errico. “La domanda che ci dobbiamo porre è: qual è il modello di turismo che vogliamo? Da qui partiamo – ha spiegato l’esponente del partito di Vendola-. Dobbiamo essere pronti ad investire su asset diversi che siano utili a promuovere aspetti culturali e identitari dei nostri luoghi simbolo. Come l’enogastronomia, l’arte, i borghi rurali, la cultura del mare e della pesca, insieme ai Gac, i gruppi di azione costiera. Proseguendo e rafforzando anche l’impegno ed il lavoro svolto da Pugliapromozione ".

“Una riflessione complessiva - conclude Stefàno - che metta dentro tutti gli aspetti critici che hanno caratterizzato il Salento: chiediamoci ad esempio perché il Club Med, il primo operatore internazionale a venire nel Salento negli anni ’70, abbia tolto Otranto dal proprio pacchetto turistico. Oppure perché molte strade di campagna sembrino discariche. Quella del turismo è una crisi di crescita: avviene perché la Puglia negli ultimi dieci anni ha affascinato e attratto l'immaginario collettivo. Da qui bisogna ripartire, studiando con gli operatori e con i cittadini come venire a capo di una complessità che non deve deprimere l'innovazione”.

Stefano ha avuto anche modo di commentare l’ipotesi di intesa tra Pd e Forza Italia per la guida delle Province di Taranto e Brindisi, bollata come lo scempio del centrosinistra e della politica: “Siamo dinanzi a giochi di Palazzo - incalza Stefàno - con l’occhio strizzato evidentemente anche alle competizioni elettorali future. È inaccettabile per chi ha vissuto la stagione del centrosinistra al governo virtuoso, della Regione e non solo. È  la prova che le larghe intese non sono più considerate da pezzi della classe dirigente del centrosinistra come una soluzione emergenziale, ma il viatico per progetti di ben altra durata e di profilo diverso”.

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