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Sabato, 20 Aprile 2024
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Concorso vigili, il Tar “concilia” l’iter del Comune. Respinto ricorso di un candidato escluso

Primo punto a favore dell’amministrazione comunale di Gallipoli. Uno dei candidati che era risultato idoneo, ma non vincitore, aveva impugnato la graduatoria finale

GALLIPOLI - Da un lato il faro della procura ancora acceso sui due bandi di concorso pubblici dello scorso anno per la formazione della graduatoria per l’assunzione a tempo determinato dei vigili stagionali e per l’incarico a tempo parziale e indeterminato, a 18 ore settimanali, per dieci nuovi agenti di polizia locale a Gallipoli, e dall’altro la battaglia parallela dinnanzi alla giustizia amministrativa che segna un prima legittimazione nei confronti del Comune. Dopo aver richiesto, in sede di autotutela, al sindaco Stefano Minerva di bloccare la procedura di gara, sei candidati esclusi hanno presentato un doppio ricorso impugnando dinnanzi al Tar tutti gli atti inerenti il concorso e chiedendone l’annullamento. Il Comune di Gallipoli in entrambi i procedimenti è difeso dall’avvocato Pierluigi Portaluri. Per uno dei due ricorsi un primo esito è maturato in queste ore. Per l’altro si attende la fissazione della discussione di merito dopo che i ricorrenti, nella camera di consiglio per il giudizio cautelare del 17 gennaio scorso, hanno deciso tramite i loro legali, di non chiedere la “sospensione cautelare” perché vi era stato già il sequestro penale degli atti del concorso che di fatto ha bloccato tutta la procedura.

Per l’altro procedimento invece, accogliendo anche le tesi difensive sostenute dal legale incaricato dal Comune, e soprattutto rilevando il ricorso “improcedibile”, il Tar Lecce ha rigettato il ricorso proposto da uno dei candidati che era risultato idoneo, ma non vincitore, nei confronti della graduatoria finale del concorso indetto dall’amministrazione comunale per l’assunzione dei dieci agenti di polizia municipale a tempo parziale e indeterminato. Già a dicembre nel corso del giudizio i giudici amministrativi avevano anche ordinato al candidato ricorrente di estendere il contradditorio nei confronti degli altri candidati idonei: infatti, secondo il giudice il ricorso proposto avrebbe potuto alla fine produrre effetti anche nei confronti di quei soggetti che pertanto devono essere messi nelle condizioni di potersi difendere in giudizio. Al di là di  tale disposizione, a quanto rende noto l’avvocato Portaluri, il Tar di Lecce ha poi deciso di rigettare il ricorso del ricorrente, facendo leva in particolare sui ritardi nell’integrazione del contraddittorio, e sposando anche la tesi difensiva a sostegno della legittimità delle operazioni concorsuali. Il Tar nella sentenza, emessa dopo la camera di consiglio dell’8 maggio scorso, rilevando la tardiva integrazione del contraddittorio nei confronti degli altri candidati risultati idonei (anche a causa di una notifica ad una candidata di Bari non andata a buon fine entro termini fissati) così come gli stessi giudici avevano ordinato alla ricorrente con un provvedimento del dicembre scorso e con una ulteriore proroga di 20 giorni, hanno deciso di dichiarare “improcedibile” il ricorso.   REPUBBLICA ITALIANA-3

I fatti risalgono alla primavera dello scorso anno quando con una determina, rilevando l’esigenza di assumere nuovo personale, l’amministrazione comunale di Gallipoli aveva indetto anche il  concorso per l’incarico a tempo parziale e indeterminato a 18 ore settimanali per dieci nuovi agenti di polizia locale, a cui hanno poi partecipato oltre 550 candidati. All’esito della prova preselettiva, che si è resa necessaria proprio per l’elevato numero dei partecipanti, e delle successive tre prove d’esame, la commissione tecnica e il Comune hanno approvato la relativa graduatoria finale, nella quale, oltre ai dieci vincitori, figuravano anche altri diciotto candidati risultati comunque idonei poiché avevano conseguito il punteggio minimo richiesto. Ritenendo non conformi alla disciplina nazionale in tema di concorsi pubblici i criteri di valutazione utilizzati dalla commissione esaminatrice, uno dei diciotto candidati risultati idonei, ma non assunto, ha deciso di impugnare il bando e le relative risultanze dinanzi al Tar Lecce richiedendo ai giudici anche l’adozione di una misura cautelare. Ma la decisione e le motivazioni del Tar hanno per ora legittimato, a livello amministrativo, gli esiti di quel concorso e l’iter procedurale seguito dal Comune. L’avvocato Portaluri ha espresso la sua soddisfazione “poiché la decisione del Tar consente di mettere un primo punto fermo su di una vicenda amministrativa molto articolata e di particolare rilievo per la comunità gallipolina”.  

L’avvocato Faenza: “Appello immediato al Consiglio di Stato”

Il legale della candidata idonea che ha presentato il ricorso amministrativo dinnanzi al Tar, Speranza Faenza, con una nota ha inteso precisare le motivazioni del pronunciamento espresso dai giudici con la recente sentenza. “In via preliminare si dà atto che il Tar di Lecce non ha dichiarato la legittimità della graduatoria bensì ha dichiarato, in via preliminare, l’improcedibilità, senza dunque entrare nel merito, per una errata notifica dovuta alla mancata fornitura da parte del Comune di Gallipoli degli indirizzi richiesti dai concorrenti poiché, secondo la loro motivazione, tutti gli atti erano stati sequestrati dalla Procura della Repubblica di Lecce, sebbene gli stessi avvocati del Comune ne avessero la disponibilità. Pertanto di si riserva di proporre appello immediato al Consiglio di stato”.   

Quinto: “Graduatoria legittima, contenzioso da sbloccare”

L’avvocato Pietro Quinto, difensore dei vincitori del concorso pubblico per l’assunzione di dieci posti di agenti di polizia locale presso il Comune di Gallipoli a tempo indeterminato, ha espresso soddisfazione per la sentenza del Tar di Lecce, emessa con procedura accelerata su richiesta dello stesso difensore, che ha dichiarato “improcedibile” il ricorso proposto da una candidata non utilmente collocata i graduatoria che aveva richiesto una revisione del giudizio della Commissione sui propri elaborati. “Trova quindi una prima conferma la validità e la legittimità della graduatoria così come deliberata ed approvata dal Comune di Gallipoli” commenta il legale, “ancorché siano tutt’ora pendenti altri contenziosi ed anche un’indagine della magistratura penale”. L’avvocato Quinto ha espresso l’auspicio che l’ulteriore contenzioso possa essere definito in tempi brevi, sicché l’amministrazione possa procedere alla nomina dei vincitori del concorso in virtù della deliberazione approvativa che risale al settembre del 2017. “In tal senso sarebbe indispensabile” conclude Quinto, “che il sindaco formuli una richiesta di dissequestro degli atti alla procura della Repubblica”.

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