Teatro Garibaldi, si rialza il sipario. Dopo i lavori torna fruibile bene del centro storico
Prevista per questa sera la riapertura ufficiale del teatro comunale inattivo dal 2015. In scena lo spettacolo di Sergio Rubini. L’immobile dell’800 adeguato anche con un impianto di emergenza vocale. Restauro da 240 mila euro
GALLIPOLI - E’ tempo di rialzare il sipario dopo i lavori di adeguamento dei sistemi di sicurezza ed antincendio e alla manutenzione straordinaria: dopo anni di chiusura, il teatro comunale Garibaldi di Gallipoli torna a splendere. E’ stata ufficializzata, nel corso della conferenza stampa di ieri mattina la riapertura inaugurale del bene prevista per questa sera, a partire dalle 20, con lo spettacolo dell’attore e regista Sergio Rubini.
Superato il foyer e calcando il parquet ligneo si avverte ancora l’odore della nuova tinteggiatura e della rimessa a lucido per il teatro incastonato nei meandri del centro storico gallipolino. Anche se il grosso del lavoro, relativo agli adeguamenti degli impianti elettrico ed antincendio per ottenere il nulla osta conforme alle norme per la sicurezza dei locali di pubblico spettacolo, è sapientemente celato ed ha lasciato pressoché inalterata la valenza storica e architettonica del teatro ottocentesco.
Un lavoro corposo e certosino, non certo agevole che ha reso finalmente adeguato il teatro comunale alle normative antincendio e sulla sicurezza dei luoghi di pubblico spettacolo seguendo le linee guida dei vigili del fuoco e della Soprintendenza.
I lavori di adeguamento alle normative di sicurezza, antincendio e per l’agibilità erano attesi da tempo ed hanno costretto alla chiusura del contenitore già da alcuni anni, fin dal 2015. L’esecuzione del progetto di messa in sicurezza e adeguamento, con l’impiego di fondi comunali per 240 mila euro consentirà ora di ampliare ulteriormente la capienza finale sino a 140 posti distribuiti tra la platea e i 21 palchetti lignei che si affacciano frontalmente e lateralmente verso il palcoscenico.
Quest’ultimi saranno successivamente intitolati, con apposito lavoro della commissione Cultura, a personalità, artisti e musicisti gallipolini che hanno lasciato il segno nella storia cittadina.
L’innovazione principale riguarda soprattutto l’impianto di emergenza vocale “Evac” montato sulla terza fila dei palchetti del teatro Garibaldi come hanno avuto modo di esplicitare lo stesso direttore dei lavori Carlo De Paolo e il responsabile del progetto di adeguamento antincendio, l’ingegnere Mario Stefanelli, con i quali ha collaborato anche l’ingegnere Marco Fumarola.
A spiegare i lavori effettuati (l’intervento di manutenzione straordinaria ha riguardato essenzialmente i nuovi sistemi di sicurezza e antincendio e rilevazione fumi, l’impianto elettrico e la nuova illuminazione, l’adeguamento delle vie di esodo e sicurezza) e le previsioni future il sindaco Stefano Minerva, il vicesindaco con delega allo spettacolo Tony Piteo, l’assessore ai Lavori pubblici Riccardo Cuppone, il consigliere e presidente della commissione Urbanistica, Mino Nazaro e il consigliere presidente della commissione Cultura, Corrado Venneri.
Sul palco del teatro, messo completamente a nuovo, gli amministratori hanno reso noto ai presenti, giornalisti e curiosi, tutte le novità che concernono il bene. La consegna dei lavori è avvenuta il 20 maggio dello scorso anno alla ditta Domus Costruzioni Srl di Calimera che ha eseguito gli interventi completati, in via definitiva con l’acquisizione anche della Scia antincendio, all’inizio di febbraio.
Ad inaugurare ufficialmente il bene, al cospetto di istituzioni e autorità, sarà il regista, attore e sceneggiatore Sergio Rubini con lo spettacolo “Sud. Poesie, prose e racconti”, accompagnato al pianoforte da Michele Fazio.
All’evento di questa sera seguirà un ulteriore appuntamento che sarà comunicato in seguito che vedrà protagonisti della serara la musica e le associazioni del territorio. La fruibilità del teatro, che al momento rimane sotto l’egida della gestione comunale, sarà presto disciplinata da un nuovo regolamento che presto sarà al vaglio dell’assise comunale.
L’annuncio della fine dei lavori
“Una grande emozione, un forte sentimento di gratitudine nei confronti di chi ha lavorato alacremente affinché questo fosse possibile: riapriamo e restituiamo al pubblico il teatro Garibaldi” annuncia il sindaco Stefano Minerva, “sono veramente contento perché questa era una delle promesse fatte cui tenevamo di più. E’ stato uno degli impegni su cui abbiamo lavorato con fatica perché riportare alla luce questo teatro non è stato semplice”.
“Sappiamo che tutti i beni storici non sono facili per via dei vincoli che ci sono. Un percorso lungo oggi concluso, per questo ringrazio la mia squadra, anche quella dello scorso mandato che ha messo in campo l’idea, ha trovato i soldi e ha inseguito questo sogno che avevamo. Ringrazio la squadra attuale per aver continuato ad inseguire questo sogno. Accanto a me gli amministratori che hanno sostenuto il progetto e che ringrazio con sincerità, in particolare il consigliere Nazaro che ha preso a cuore questo progetto e lo ha coordinato e seguito con caparbietà e meticolosità”.
“Associandomi ai ringraziamenti sinceri formulati dal sindaco vorrei anch’io rimarcare l’impegno profuso dal consigliere Cosimo Nazaro relativamente all’esperienza di restauro in questione il cui apporto individuale ha contributo, in termini positivi, alla realizzazione di importanti interventi anche dal punto di vista strutturale” ha spiegato il vicesindaco, Tony Piteo, “e in merito alle questioni che mi competono, invece, sono felicissimo di annunciare la presenza, per la prima serata di apertura, di un grandissimo artista, attore teatrale, regista e sceneggiatore italiano, Sergio Rubini, in quanto consapevoli che il fascino e l’importanza rivestiti dal Teatro Garibaldi meritino ospiti all’altezza”.
“L’evento inaugurale sarà altresì arricchito dall’esibizione del noto pianista e compositore di musiche per film e teatro, Michele Fazio, il quale contribuirà ad allietare, tra suoni e fioriture musicali, l’attesissima serata di apertura” continua Piteo, “un momento davvero emozionante e di notevole importanza poiché il teatro non rappresenta soltanto un’occasione per fare arte e cultura, ma funge altresì da strumento di condivisione ed aggregazione sociale e, come diceva qualcuno, una città che non cura i propri teatri o è morta, o è morente”.
“L’intervento ha richiesto una somma di 240 mila messa a bilancio dalla prima amministrazione Minerva, un lavoro portato poi in esecuzione da quella attuale” specifica l’assessore ai Lavori pubblici, Riccardo Cuppone, “abbiamo proceduto con la messa in sicurezza degli impianti elettrici con i relativi quadri senza i quali non si può permettere la fruizione del teatro. Un lavoro importante che ha permesso la riapertura in totale sicurezza: tutta la struttura è dotata di impianto idrico antincendio”.
Non sono mancati i saluti e i ringraziamenti anche da parte del consigliere e presidente della commissione Cultura Corrado Venneri che ha annunciato l’intenzione dell’amministrazione comunale “di intitolare i palchetti a gallipolini valorosi che si sono distinti nel corso della loro vita e hanno dato un contributo importante alla città”.
“Un lavoro davvero straordinario e meticoloso al quale hanno collaborato numerose menti esperte e figure tecniche altamente professionali, grazie alle quali è stato possibile restituire alla città uno dei suoi più cari e preziosi gioielli, custode indiscusso di bellezza, storia, arte e cultura” il commento del consigliere Mino Nazaro, che ha seguito tutto l’iter procedurale, “abbiamo lavorato tanto e portato a termine un progetto tanto atteso che ha richiesto tanta cura e tanta attenzione. Sono orgoglioso di quello che oggi presentiamo, di questo straordinario luogo di cultura, fiore all’occhiello del nostro centro storico”.
Il “Teatro del Giglio” passato al Comune
Le note storiche narrano che il teatro comunale di Gallipoli è stato costruito a proprie spese, come teatro di pianta, nel 1825 dal nobile Bonaventura Balsamo, che lo intitolò “Teatro del Giglio” in omaggio al casato borbonico.
Era situato in loco Sant’Agata in quella che ora si chiama via Garibaldi, dove si trova tutt’ora, su un’area di pertinenza di Palazzo Balsamo, sul principale asse viario della città. A seguito del tracollo economico della famiglia Balsamo, il teatro fu acquisito nel 1874 dal Comune che affidò l’allora progetto di restauro all’ingegnere Oronzo Bernardini di Lecce (artefice del Teatro Paisiello di cui conserva l’impronta decorativa) coadiuvato dagli ingegneri Gregorio Consiglio e Giacomo Papaleo.
L’interno fu completamente rinnovato: fu data particolare attenzione all’arredamento e alle decorazioni. I prospetti dei palchi furono arricchiti di stucchi dorati e i palchetti completamente tappezzati in damasco. Tra il 1877 ed il 1879 il teatro fu provvisto di una nuova facciata neoclassica a colonnato dorico e di un foyer.
In origine la platea ricordava un elegante salotto in velluto rosso mentre i palchetti erano rivestiti di damasco e decorati con stucchi dorati. Le eleganti decorazioni giungono fino alla grande tela dipinta del soffitto e alle numerose e pregiate sculture lignee. I lavori di intaglio furono affidati ai gallipolini Salvatore Buccarella, Luigi Epifani e Francesco Nocera mentre le dorature furono affidate al napoletano Tuvolo e le decorazioni pittoriche a Melchiorre Zalardi che eseguì l’ariosa decorazione del soffitto.
Il progettista del teatro comunale ebbe certamente a modello, secondo i gusti dell’epoca, il teatro San Carlo di Napoli. Nel 1879 il teatro fu intitolato a Giuseppe Garibaldi e inaugurato con una rappresentazione di una scena lirica composta dal maestro Gaetano Briganti. Chiuso all’uso pubblico dalla fine degli anni 70’ dopo un lungo periodo di abbandono è stato recuperato con importanti lavori di restauro nel 2005, riaprendo i battenti il 4 gennaio del 2009.
Poi la nuova serrata con il Garibaldi chiuso alla fruizione pubblica a pieno regime dal 2015 proprio a causa della necessità di adeguamento normativo. E da oggi il sipario è nuovamente aperto.