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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Telenovela Gallipoli, si spezza il feeling Barba-tifosi

La tifoseria giallorossa fa i conti in tasca alla società e diserta la trasferta di Coppa Italia. Il patron replica stizzito: "Se sono in grado gestiscano loro la squadra. La cedo a costo zero"

GALLIPOLI - Nuova puntata della interminabile e ormai deprimente telenovela sul futuro calcistico del Gallipoli neopromosso in serie B. Nelle ultime ore oltre all'ennesima trattativa saltata in dirittura d'arrivo con il gruppo calabrese dei Pagliuso (e l'apertura di un nuovo fronte in terra friulana), sembra essersi incrinato anche il feeling che ha unito indissolubilmente in questi anni di trionfi pallonari il presidentissimo Vincenzo Barba e la tifoseria giallorossa. Schermaglie a bordo campo, dettate dall'esasperazione ormai dilagante dopo il tira e molla sulla questione della vendita della società di via San Sebastiano. Quando tutto sembrava ormai appianato e concluso, la trattativa finale con Luca Pagliuso (potenziale nuovo direttore generale) si è improvvisamente arenata e sembra ormai ad un punto morto. Il che ha irrigidito le menti ormai stanche dal perdurare di questo "incubo" senza fine della tifoseria organizzata del magico Gallo che ha reiterato il concetto espresso con una nota ufficiale di fine luglio: "Adesso i ragionieri li facciamo noi..Uno dei tanti lati oscuri di questa vicenda è quello relativo alla mancanza del presidente di risorse economiche per garantire un dignitoso campionato di serie B. Ma dai nostri calcoli basati sugli introiti delle Lega, gli incassi delle gare in trasferta e casalinghe, lo sponsor della Provincia, e ulteriori sponsorizzazioni private, si potrebbe partire con una cifra considerevole e approssimativa di 4milioni e 500 mila euro".

"Possibile che con tale cifra non si possa garantire un campionato al Gallipoli quasi a costo zero? Se il presidente vuole farci passare questo falso problema per il ‘reale' problema del Gallipoli calcio, sottovaluta la nostra capacità intellettuale e deve uscire allo scoperto e dire, quale è il reale problema ammesso che ci sia, per il cui non ha più intenzione di proseguire nella sua avventura alla guida del Gallipoli". Da qui il fronte aperto contro le "lungaggini" della trattativa e le capacità manageriali della società. E in ultimo il disimpegno per la prima trasferta di Coppa Italia contro il Lumezzane (che nel primo turno ha battuto il Fano per 3-0 con doppietta di Pesenti e gol di Emerson) dove con molta probabilità scenderà in campo la formazione Beretti guidata da mister Gigi Solidoro.

La replica del patron Barba non si è fatta certo attendere. Stizzita e ironica al tempo stesso, mentre si attendevano segnali concreti sul versante delle trattative sul nuovo assetto societario. "Apprendo dagli organi di stampa, non avendolo mai potuto immaginare, che gli ultrà del Gallipoli oltre ad essere, al contempo, presidenti, direttori generali, direttori sportivi, tecnici e giocatori, hanno anche la cognizione e la competenza perfetta dello studio dei bilanci di una società in generale e sportiva in particolare. Dico ciò" puntualizza il patron del Gallipoli, "con l'affetto e la simpatia che mi ha legato a molti di loro, ritenendo per davvero inopportuna, in quanto irrazionale e strumentale, l'uscita apparsa sugli organi di stampa in cui si arriva perfino ad accusare la nostra società di non essere all'altezza della situazione. Mi pare ovvio che certi passaggi arcigni nei confronti del nostro sodalizio sportivo non siano proprio farina del loro sacco. Tuttavia, avverto il dovere morale di rispondere loro, senza entrare nel merito dei cavilli tecnici e senza spirito di polemica o voglia di rottura di un rapporto che si è sedimentato nel tempo, ricordando soltanto il magro destino della riunione che gli ultrà autonomamente indissero, una riunione finalizzata alla ricerca del coadiuvo per l'onerosa gestione della nostra squadra in serie B, una riunione alla quale parteciparono un migliaio di tifosi - ed io tra quelli - ma zero - e sottolineo zero - amici dalla mano generosa, amici appartenenti al ristretto club ‘quelli della mano in tasca".

E aggiunge: "Alla luce di tutto ciò, ribadiamo e riconfermiamo la nostra ferma volontà di cedere, nell'arco di un'ora e a costo zero, insomma a titolo gratuito, proprio agli ultrà la società del Gallipoli Calcio in toto. Tutto ciò affinché possano dimostrare la loro bravura, il loro stacanovismo, il loro attaccamento, il loro amore, l'alta managerialità che traspare dal comunicato. Siamo più che certi degli eccellenti risultati che andrebbero a conseguire, in maniera tale da non far ridere tutta l'Italia e da recuperare, così, l'immagine, il prestigio e l'onorabilità che noi avremmo fatto perdere.
Se saranno disponibili a ciò, possiamo considerare fatto l'affare e risolti i problemi del Gallipoli. Altrimenti, se rifiuteranno e non risponderanno positivamente, è bene che tacciano e tacciano per sempre, dal momento che per loro, o meglio, per parte di loro, non c'è motivo di risposte più dettagliate e più a tono. Se poi amano farsi strumentalizzare da qualcuno che rimane nell'ombra, almeno che questi si dimostri generoso e fattivo ed ami veramente costruire qualcosa per il bene di Gallipoli e del Gallipoli senza distruggere ciò che di buono fino ad ora, con fatica, si è costruito e si stava cercando di non perdere e disperdere".

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