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“Troppi ritardi per il depuratore. Vendola blocchi lo scarico a mare”

I consiglieri regionali del Pdl e Ppdt in pressing sulla Regione per accelerare le soluzioni dei depuratori. Ad agosto il "patto" in Consiglio con Amati per la condotta sottomarina e il potenziamento dell'impianto di affinamento

 

GALLIPOLI  - Quanto tempo ancora bisognerà attendere per bloccare gli scarichi a mare sottocosta sul litorale di Gallipoli? Ovvero quando si darà seguito anche agli impegni assunti dall’assessore regionale alle opere pubbliche Fabiano Amati che ha recepito le indicazioni del Consiglio comunale monotematico di inizio Agosto, sulla questione dei depuratori. La problematica ancora irrisolta, torna di estrema attualità. Ed è il gruppo regionale del Pdl e Ppdt a smuovere le acque, interrogando il governo regionale e a chiedere senza mezzi termini “atti concreti” a Vendola e alla sua giunta. “Da anni ormai è stato stabilito che il depuratore di Gallipoli, al servizio anche dei comuni di Alezio, Sannicola e Tuglie, non può continuare ad avere come recapito finale di sversamento il mare. Su questa linea si sono pronunciati tutti i Consigli comunali e la stessa Regione, vi è stato il coinvolgimento dell’Acquedotto pugliese, ma adesso occorre passare dagli accordi e dalle parole ai fatti”.

E’ questo il senso dell’interrogazione sottoscritta dai consiglieri regionali salentini di centrodestra Rocco Palese, Antonio Barba, Andrea Caroppo, Erio Congedo, Roberto Marti e Mario Vadrucci. E sull’argomento viene incalzato proprio l’assessore alle opere pubbliche Amati, protagonista l’estate scorsa anche della nota polemica con Al Bano e Romina Power sul depuratore di Manduria. Proprio in quella circostanza l’assessore regionale portò come esempio positivo il deliberato sul depuratore di Gallipoli e l’orientamento delle istituzioni locali decise a potenziare l’impianto di affinamento e ad incentivare il riuso delle acque reflue per l’irrigazione e l’agricoltura. Nonché la soluzione tecnica della realizzazione della condotta sottomarina sul litorale nord per arginare lo sversamento in mare. Il “patto” politico bipartisan stipulato tra il Comune di Gallipoli e l’assessore Amati prevedeva l’attivazione in tempi ragionevoli delle soluzioni concordate per salvaguardare il litorale ionico e la vocazione turistica della città bella. E alla luce di quegli intendimenti i consiglieri regionali del Pdl e Ppdt chiedono pertanto “tempi brevissimi” per la realizzazione della condotta sottomarina a servizio dello scarico dell’impianto di depurazione consortile di Gallipoli in località San Leonardo.

E quindi il potenziamento della rete irrigua esistente tra l'impianto di affinamento e il Consorzio di Bonifica Ugento-Li Foggi e il potenziamento dell'impianto di affinamento esistente entrato in funzione da questa estate, ma con una capacità il trattamento all’incirca del 40% delle acque in uscita dall’impianto di depurazione consortile. Ma non finisce qui, perché dando seguito alle indicazioni dell’assise gallipolina, i consiglieri regionali chiedono di evitare che sul versante sud, invece, sia utilizzato come recapito finale il Canale dei Samari per lo sversamento dei reflui provenienti dai depuratori di Casarano e Taviano. Il tutto per evitare quindi che sia rinnovata l’autorizzazione del 2002 che continua a consentire all’Acquedotto lo sversamento diretto in mare dei reflui. “Riteniamo indifferibile ed urgente che la Regione metta in atto ogni utile strumento istituzionale per fare il punto sui finanziamenti e sui tempi di appalto e realizzazione di un’opera indispensabile a salvaguardare la salute pubblica, l’ambiente, e il turismo” commentano a corredo della loro interrogazione Palese e compagni. La parola ora passa alla Regione. 

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