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Giovedì, 28 Marzo 2024
S.M. Leuca Tricase

Avvocato, ma senza titolo. I clienti denunciano, la donna finisce ai domiciliari

Daniela Ruberto, 39enne, è da questo pomeriggio in stato d'arresto, dovendo difendersi da una sfilza di accuse. Le indagini condotte dai carabinieri della sezione di polizia giudiziaria e dal pubblico ministero Paola Guglielmi

 

TRICASE – Avvocato? Sì, ma solo a metà. Patrocinante legale, senza avere la piena titolarità della professione, secondo quanto contestato dagli inquirenti, Daniela Ruberto, 39enne di Tricase, è da questo pomeriggio in stato d’arresto, dovendo difendersi da una sfilza di accuse: abusivo esercizio della professione, patrocinio o consulenza infedele, contraffazione delle impronte di una pubblica autenticazione o certificazione, falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, falsità materiale commessa dal privato, falsità in scrittura privata e truffa.

Le contestazioni sono state formulate dal gip del tribunale di Lecce, Alcide Maritati, all’aspirante avvocato Ruberto, tramite un’ordinanza eseguita dai carabinieri della sezione di polizia giudiziaria della Procura della Repubblica di Lecce, comandanti dal tenente colonnello Antonio Massaro. Dal 2009 ad oggi, a detta degli investigatori, la donna avrebbe patrocinato e difeso varie cause, senza avere i requisiti.

Le indagini, svolte dai militari della sezione di polizia giudiziaria e dal pubblico ministero Paola Guglielmi, sono nate dopo una serie di querele presentate da diversi clienti, rimasti, a quanto pare, insoddisfatti. Si è così accertato che da tre anni la 29enne ha svolto il proprio ministero senza titolarità, in alcune cause presso la sezione distaccata di Tricase del tribunale civile di Lecce e presso il giudice di pace della stessa cittadina.

Sempre stando alle contestazioni formulate dall’accusa, per dare più credibilità al proprio operato, Daniela Ruberto avrebbe falsificato atti, apposto firme, fatto riferimento a sentenze mai intervenute. In un procedimento avrebbe anche falsificato l’impronta di deposito in tribunale e la conseguente sottoscrizione del cancelliere. Per i servizi resi, inoltre, la donna avrebbe ricevuto anticipi, compensi e rimborsi, molti dei quali non fatturati.

Daniela Ruberto disponeva anche si una sede, uno studio legale vero e proprio, insieme ad un altro avvocato. Va rilevato che la non titolarità del ministero di difensore ha causato la nullità e le decadenze i clienti. Alla donna sono stati concessi gli arresti domiciliari, presso la propria abitazione di Tricase.

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