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Giovedì, 25 Aprile 2024
S.M. Leuca Salve

Capo di Leuca, abuso edilizio: tre assolti in appello

Ribaltata in appello la sentenza nei confronti di tre imputati, ritenuti in primo grado colpevoli di abuso edilizio per un cantiere con una pajara ed una lamia a Salve. Accolta la tesi dell'avvocato

LECCE - Nessun abuso edilizio per le strutture all'interno di un cantiere a Salve. Ieri i giudici della Corte d'Appello di Lecce, presieduta dalla dottoressa Patrizia Sinisi, hanno ribaltato la sentenza di primo grado che il Tribunale monocratico di Tricase aveva emesso nei confronti di Luca Zanaroli, il proprietario residente a Bologna, il geometra di Morciano di Leuca Pietro Costantini, direttore dei lavori, ed il titolare della ditta esecutrice Donato Coletta, di Ugento. Accogliendo le istanze difensive dell'avvocato Silvio Verri, i tre imputati sono assolti con formula piena "perché il fatto non sussiste".

La vicenda giudiziaria ebbe inizio nel 2007, quando la guardia forestale pose i sigilli ad un cantiere aperto che si trovava a Salve, dotato di un regolare permesso di costruire. Al suo interno vi erano una pajara, intatta e non interessata ai lavori strutturali, ed una lamia che si stava realizzando, oltre ad un servizio igenico.

Secondo la Procura, i lavori sarebbero stati eseguiti in violazione rispetto a quanto stabilito dal permesso a costruire, che prevedeva la realizzazione di un vecchio fabbricato rurale. Per questo i tre vennero denunciati a piede libero ed, all'esito del dibattimento, condannati a due mesi e 20 giorni di arresto e 14 mila euro di ammenda. Durante il giudizio d'appello, l'avvocato Verri ha dimostrato come in realtà l'intervento realizzato fosse conforme al progetto, e che la ricostruzione della lamia fosse legittima poiché non era affatto un rudere, essendo possibile risalire con certezza alle misure e volumetrie originarie.

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