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Giovedì, 28 Marzo 2024
S.M. Leuca Tricase

Costruzioni abusive e sbancamenti, giro di vite contro i reati ambientali

I forestali di Tricase hanno denunciato diversi proprietari di terreni fra Marittima di Diso, Santa Cesarea Terme e Salve. In alcuni casi si stavano realizzando opere senza alcuna autorizzazione, in altri trovati spianamenti del terreno e rifiuti sparsi provenienti da demolizioni

TRICASE – Cumuli di rifiuti, ma anche abusivismo edilizio. Nel Capo di Leuca, gli agenti del corpo forestale del comando stazione di Tricase, sono stati impegnati negli ultimi giorni in una serie di controlli a tappeto che hanno permesso di scoprire e denunciare abusi d’ogni genere. Continua dunque la lotta senza quartiere contro i reati ambientali che sfregiano il territorio.

A Marittima, frazione di Diso, i forestali hanno scoperto uno sbancamento di circa 2mila metri, per una profondità di 40 metri quadri di roccia. Il proprietario del terreno, un 42enne del posto, è stato denunciato per realizzazione di opere permanenti che hanno comportato la trasformazione dell’assetto urbanistico-territoriale, in assenza di un regolare permesso di costruire.

Un’altra denuncia è poi stata spiccata a carico di un uomo di Cerfignano, di 72 anni. Questi è proprietario di un’area di circa 4 ettari, in località “Scarpe”, agro di Santa Cesarea Terme, finita sotto sequestro. Gli agenti vi hanno rinvenuto, infatti, svariati cumuli di materiale depositato, parte del quale già spianato per realizzare una rampa e un piazzale sopraelevato.

Inoltre, sempre sullo stesso terreno, si trovava abbandonata anche una grossa quantità di rifiuti di vario tipo, in particolare materiale da demolizione, come piastrelle, parti di pavimento, parti di solaio, conci di tufo, mattoni forati, oltre che asfalto, materiale plastico di varia natura, pneumatici, amianto, pali della luce dismessi e materiale vegetale. 

Anche a Salve, l’azione dei forestali ha portato alla denuncia di un uomo e di una donna di Alessano, rispettivamente proprietario e usufruttuaria di una zona nei pressi di Salve, per la precisione in località “Serrazza”. Qui erano stati eseguiti lavori di ristrutturazione di fabbricati esistenti e ne erano venuti su anche di nuovi, tra cui una piccola piscina. Tutto questo, ovviamente, senza le necessarie autorizzazioni.

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