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Giovedì, 25 Aprile 2024
S.M. Leuca Gagliano del Capo

Scende dal treno con soldi e bancomat del macchinista. Preso

Un giovane ha approfittato della distrazione del dipendente Fse, che stava controllando il locomotore, per rubare il portafogli con contanti e tessere. I carabinieri lo hanno trovato per strada, allertati da una segnalazione

GAGLIANO DEL CAPO – Il macchinista era intento a verificare il locomotore, ignaro che il suo portafogli, con denaro e bancomat, fosse finito nelle mani improprie di un uomo che, nel giro di pochi secondi, era salito e sceso dal convoglio con fare sospetto. Per fortuna della vittima del furto, una terza persona ha notato la sequenza insolita dei movimenti ed ha allertato per tempo i carabinieri della centrale operativa di Tricase che hanno girato la segnalazione ai colleghi della stazione di Gagliano del Capo.

RAONA DONATELLO.-2I militari, diretti allo scalo da cui era partita la segnalazione, si sono imbattuti in Donatello Raona, 26 enne del posto, mentre procedeva a passo spedito verso la sua abitazione. Insospettiti dall’evidente fretta e verificate alcune analogie con la descrizione ricevuta, lo hanno bloccato e perquisito. Il giovane ha dovuto così riconsegnare 400 euro in contanti e tre tessere bancomat corredate di pin, risultate da verifiche successive essere di un macchinista di 54 anni delle Ferrovie Sud-Est.

Davanti all’evidenza delle prove, Raona ha accompagnato i carabinieri nel posto in cui si era poco prima liberato del portafogli, al cui interno sono stati rinvenuti anche i documenti di identità, restituiti, con tutto il resto, al legittimo proprietario. Il 26enne, già noto alle forze dell’ordine, è finito nel carcere di Borgo San Nicola con l’accusa di furto aggravato.

Eseguiti tre ordini di carcerazione a Sannicola, Melissano e Racale.

I carabinieri hanno eseguito tre ordini di carcerazione: il primo a Sannicola, dove Antonio Montefusco, 37enne del posto, pescatore giò noto alle forze dell'ordine, deve scontare due mesi agli arresti domiciliari per violazione delle norme relative alla pesca in area protetta, nello specifico quella di Nardò. I fatti contestatigli si riferiscono al febbraio del 2010.

A Melissano, i militari della locale stazione, hanno eseguito il provvedimento di custodia in carcere nei confronti di Manuele Cesari, 30enne, già ai domiciliari. Per lui una pena definitiva di tre anni per lesioni personali e dentenzione di armi. A Racale, infine, è stato disposto il ripristino della reclusione in carcere per Quintino Pindinello, di 68 anni, che il 30 giugno del 2010 era stato denunciato per essere evaso dai domicilari. Sconterà una pena residua di 26 giorni.

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