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S.M. Leuca Ugento

Gestione dei rifiuti e costituzione Aro 10: “Stangata per i contribuenti”

Il comitato civico “Io conto” accusa i sindaci dei Comuni dell’ambito di raccolta ottimale per aver avallato la nascita di un “altro carrozzone mangia soldi” che non risolve i problemi di spazzamento, raccolta e smaltimento

UGENTO - Tra la giornata del 26 marzo e ieri, 27 marzo, i Comuni di Acquarica del Capo, Presicce, Taurisano e Ugento hanno approvato uno schema di convenzione per la costituzione dell’Ambito di raccolta ottimale (Aro 10), ma il comitato civico “Io conto”, attraverso il presidente Vito Rizzo, taccia l’operazione come un “altro carrozzone di burocrazia e altra macchina mangia soldi”.  

Questa valutazione si basa sui trascorsi nella gestione dei rifiuti: nel luglio 2011, la Regione Puglia varava la legge 14 per tentare di mettere ordine dopo il fallimento degli A.t.o. (Ambiti territoriali ottimali) con scadenza a maggio 2012 per i Comuni di consorziarsi in A.r.o. (Ambiti di raccolta ottimale); in poche parole all’interno di ogni A.t.o. si potevano creare dei sub ambiti per la gestione associata del servizio di spazzamento, raccolta e trasporto. Già in quell’occasione ci fu una mobilitazione generale dei comitati sul territorio (in ambito provinciale) che si concluse con un appello al presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola e all’assessore all’ambiente Lorenzo Nicastro, e a tutti i sindaci.

In quella occasione, i comitati evidenziavano le criticità del problema rifiuti e soprattutto della relativa impiantistica oltre a proporre l’inversione di tendenza nella direzione dei rifiuti zero: “Non è più concepibile – scrive Rizzo - pensare di continuare a produrre rifiuti senza regolamentarne la produzione, il recupero nell’indifferenziata spinta che ormai è una realtà a portata di mano viste le tante esperienze italiane ed europee. Silenzio assoluto soprattutto da parte dei Comuni i quali, tranquilli del fatto che i cittadini coprono per intero la spesa dello spazzamento, raccolta trasporto e smaltimento in discarica con la Ta.r.s.u., chi gli e lo fa fare a perdere tempo con questi  strani teoremi che sanno solo di ambientalismo dell’ultima ora”.

Nell’agosto 2012 la Puglia vara la legge regionale 24 con la quale conferma gli Ato come enti di governance in materia di rifiuti (art. 2) e permette la creazione degli Aro (art. 8) a cui viene affidata la  governance sub provinciale, “tutto – sottolinea Rizzo - con il totale silenzio dei Comuni, almeno per quelli che riguardano l’Aro 10, che veniva perimetrato con delibera 2147 del 23 ottobre 2012”: “L’approvazione dello schema di convenzione – afferma - per la costituzione dell’Aro 10 mette fine alla speranza che gli amministratori locali potessero in qualche modo entrare nell’ordine di idee che il ciclo dei rifiuti possa essere invertito, infatti la costituzione dell'Aro servirà solo a tenere invariato lo status quo per altri 15 anni rinnovabili per altri cinque”.

Secondo il comitato non si vuole affrontare il problema perché “è molto spinoso ma non senza soluzione”: “Il sindaco di Ugento (avv. Lecci) è da ormai 12 anni – afferma - che sovrintende alla problematica (due mandati di vice sindaco con delega all'ambiente) e due anni da sindaco senza mai avere trovato soluzioni se non accettare tacitamente la costruzione di quella collina di rifiuti alta 25 mt. (12 fuori terra) che è la ormai chiusa Burgesi; i sindaci di Acquarica del Capo (Ferraro) e Presicce (Lapuma) hanno deluso le aspettative di chi a creduto in loro durante le battaglie per la chiusura di Burgesi, in cui si sono dimostrati molto attenti alla problematica per poi aderire senza colpo ferire ad una siffatta e scellerata legge, è il caso di dire, imposta dall’alto”.

“A questi ultimi – proseguono dal comitato - vorremmo ricordare che quando si è trattato di fermare sui propri territori impianti di dubbia natura come l’impianto di smaltimento di rifiuti pericolosi per Acquarica del Capo e l’impianto a biomasse di Presicce, non hanno esitato a chiedere il supporto dei comitati. La costituzione dell’Aro 10 comporterà soltanto un aggravio di spese per i cittadini, e la creazione di un altro ente inutile che servirà soltanto, forse, a fare dormire sogni più tranquilli ai sindaci, ma sicuramente alimenterà ancora di più l’industria del rifiuto che sarà sostenuta a caro prezzo dagli inermi cittadini”.

Secondo il comitato tutto sarà giustificato con la scadenza del 31 marzo imposta dalla legge regionale che non ha dato il tempo di valutare le conseguenze a cui si andava  incontro o di sentire i cittadini ed informarli di quanto veniva imposto dalla Regione. “Dimenticano – concludono - che il 31 marzo è distante dal 20 agosto 2012 di ben 7 mesi, passati nel loro silenzio totale”.

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