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Martedì, 16 Aprile 2024
S.M. Leuca Castrignano del Capo

Il Capo di Leuca ha accolto 386 migranti: nel 2021 sbarchi in aumento

Don Lucio Ciardo, direttore della Caritas, ha tracciato un bilancio dei primi quattro mesi dell'anno. Si tratta di cittadini di Iran, Pakistan, Afghanistan, Bangladesh, Iraq, Egitto, Sri Lanka, Siria e Kirghizistan

SANTA MARIA DI LEUCA – I migranti arrivano nel Capo di Leuca senza sosta. Il 2021 ha infatti conosciuto un incremento degli sbarchi tra San Gregorio, Torre Pali, Il Ciolo e San Foca. Ad oggi gli stranieri approdati sulle coste del Salento sono 386, contro i 535 del 2018, gli 861 del 2019 e i mille 204 dello scorso anno.

Numeri importanti quelli registrati dalla Caritas diocesana e relativi ai primi 4 mesi del 2021; anno in cui si è registrata una significativa pausa solo a gennaio, in seguito alla parziale chiusura del porto di Patrasso (Grecia) per via dell'emergenza covid-19. La Caritas ha soccorso uomini, soprattutto, ma anche donne e bambini in cerca di una vita migliore, provenienti da Iran, Pakistan, Afghanistan, Bangladesh, Iraq, Egitto, Sri Lanka, Siria e Kirghizistan.

Il direttore don Lucio Ciardo ha raccontato l'esperienza dello sbarco: “I migranti ricevono il benvenuto in Italia, un sorriso, qualcosa da mangiare e da bere. Il nostro mediatore culturale cerca di comprendere da dove arrivano, li rassicura che troveranno ospitalità e calore”.

I migranti trovano alloggio presso il centro "Don Tonino Bello" di Otranto mentre i nuclei familiari vengono accompagnati presso la masseria Ghermi di Lecce. Al momento dello sbarco, oltre a Caritas sono presenti le forze dell'ordine, Croce rossa italiana, Frontex e il 118.

“Dalle poche informazioni che abbiamo raccolto, sembra che la partenza sia avvenuta dalla Turchia, con una tappa in Grecia per piccole soste e rifornimenti veloci – ha proseguito Don Ciardo -. Facciamo appello affinché le autorità competenti realizzino nel porto di Leuca un luogo attrezzato e dei bagni chimici, tenendo presente che spesso, dopo un lungo viaggio in mare, le persone arrivano in condizioni estremamente precarie”.

Il presidente ha inoltre suggerito un intervento medico più tempestivo: “Finora si è dovuto attendere l'arrivo del personale sanitario da Lecce, a 70 chilometri di distanza, o addirittura da Brindisi, con ulteriore disagio per le persone arrivate”.

Gli sbarchi nel dettaglio

Il primo sbarco è avvenuto il 9 febbraio alle 3 di notte a San Gregorio (Patù): qui una barca a vela si è incagliata sugli scogli e i 26 curdi a bordo sono stati individuati da una pattuglia dei Carabinieri, mentre camminavano lungo la litoranea tra Gallipoli e Santa Maria di Leuca. Due hanno riportato traumi durante lo sbarco e hanno fatto ricorsoalle cure mediche.

A marzo sono avvenuti due sbarchi delicati: la mattina dell'8 sono arrivate 111 persone stipate in una barca a vela, tra cui 32 bambini e 20 donne provenienti da Iran, Iraq e Siria. La maggior parte di loro era di origini curde, un numeroso gruppo era persiano. Questo sbarco conferma che l'unica etnia con donne e bambini, e a volte donne sole, è quella curda.

Nell'ultimo giorno del mese c'è stato uno sbarco nell’insenatura del Ciolo: 42 erano di origine afghana e irachena, tra loro erano presenti 2 donne e una minorenne.

Ad aprile gli sbarchi si sono intensificati: il primo è avvenuto a San Foca dove un gruppo di 11 siriani (fra cui 2 donne e un neonato) è stato individuato mentre camminava nelle campagne.

Il 18 aprile una barca a vela alla deriva, con migranti a bordo, è stata avvistata a largo di Torre Pali. Le cattive condizioni del tempo hanno reso difficoltoso il rimorchio del natante a Leuca e i successivi soccorsi per i 37 curdi di cui 12 erano donne e 2 bambini.

Tra la sera del 25 e 26 aprile sono arrivate tre imbarcazioni: la prima trasportava 34 migranti di origine curda e persiana, tra cui due minori non accompagnati. Gli uomini sono apparsi molto provati, assetati e affamati, al punto che due persone sono state ricoverate in ospedale.

La seconda imbarcazione, giunta nel porto di Leuca, contava 78 migranti tra cui 35 minori non accompagnati: curdi e persiani, con 8 egiziani e due ragazzi del Kirghizistan. Il terzo sbarco è avvenuto il 26 aprile e presentava un gruppo più eterogeneo: Pakistan, Afghanistan, Siria, Bangladesh e Sri Lanka; 15 di loro erano minori stranieri non accompagnati, dai 14 ai 17 anni.

Foto per gentile concessione di Valentina D'Amico.

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