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S.M. Leuca Gagliano del Capo

Oltre settanta migranti sbarcano nel Capo di Leuca. In tre restano feriti

Notte d'intenso lavoro per forze dell'ordine e sanitari. Gli extracomunitari sono stati rintracciati fra la zona del Ciolo e Gagliano del Capo. Alcuni sono stati condotti in ospedale con ferite ed ipotermia. E sono già quasi 400 i migranti in transito dal Salento dall'inizio dell'anno

GAGLIANO DEL CAPO – Erano le 21 di sera quando sulle coste del Capo di Leuca sono stati scorti i primi migranti, appena sbarcati e segnalati alle forze dell’ordine. Settantatré in tutto sono quelli rintracciati, dopo serrate ricerche, coordinate dai carabinieri della compagnia di Tricase e alle quali hanno partecipato anche agenti di polizia del commissariato di Taurisano e militari della guardia di finanza della tenenza di Leuca. 

Il gruppo più nutrito, di settanta migranti, è stato bloccato nella zona del Ciolo, fra ripide scogliere e anfratti in cui è più facile nascondersi. Si suppone che fosse quello il luogo scelto dagli scafisti per lo sbarco che potrebbe essere avvenuto, secondo un’ipotesi, usando una coppia di veloci gommoni.  Un più lento e pesante peschereccio, infatti, sarebbe stato quasi sicuramente intercettato. E invece, del mezzo nautico impiegato per raggiungere l’Italia non si sono trovate tracce.      

Le ricerche sono proseguite fino alle 23 di notte, quando si è avuta la certezza quasi assoluta che l’intero gruppo fosse stato riunito. Tre uomini, infatti, si erano già messi in movimento prima dell’arrivo dei carabinieri e sono stati trovati nel centro abitato di Gagliano del Capo.

Sono tutti maschi, gli extracomunitari rintracciati. Quattro si sono dichiarati indiani, trenta curdi, ventotto pachistani e undici afgani. Di questi ultimi, nove sembrerebbero minorenni. Tre uomini hanno anche avuto necessità di cure mediche. I sanitari della Croce rossa italiana, intervenuti per i primi soccorsi, li hanno trasportati per cautela nell’ospedale “Cardinale Panico” di Tricase. Uno presentava un trauma oculare, altri due lievi lesioni sul corpo e tutti avevano sintomi d’ipotermia. Evidentemente, le fasi di discesa dalle imbarcazioni sono state piuttosto concitate e non sono mancati cadute e infortuni. Tutti sono stati comunque dimessi.

I settantatré migranti, come sempre, sono stati condotti presso il centro di prima accoglienza Don Tonino Bello di Otranto e affidati alle cure dei volontari del gruppo “Misericordia”.  

A livello statistico, si tratta dell’ottavo sbarco dall’inizio dell’anno, che fa toccare quota 372 extracomunitari in transito dal Salento, prima dello smistamento verso i centri Cara di Puglia, dove giunge chi ha le carte in regola per richiedere asilo (gli altri sono destinati al rimpatrio).

Un trend che sembrerebbe in crescita o, comunque, stabile, rispetto agli anni scorsi. Segno che, nonostante gli sforzi profusi, che hanno permesso di arrestare nel tempo non solo singoli scafisti, ma anche intere organizzazioni crminali dedite al traffico di esseri umani, ramificate fra Grecia e Italia, il fenomeno è lungi dall’essere del tutto arginato. Anzi, il fatto stesso che si agisca pure in condizioni meteorologiche quasi proibitive, come quelle attuali, lascia intendere quanto agguerrite siano queste organizzazioni. 

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