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Venerdì, 29 Marzo 2024
S.M. Leuca

Accusati di concussione, sindaco e comandante dei vigili scelgono l’abbreviato

Avrebbero cercato di ostacolare l'attività di un chiosco nella marina di Torre Vado. I due, arrestati il 13 dicembre scorso e poi liberati dal Tribunale del riesame, negano ogni addebito. Il processo al via il 4 marzo

 

LECCE – Hanno scelto di essere giudicati con il rito abbreviato il sindaco di Morciano, Giuseppe Picci, 44 anni avvocato, e il comandante della polizia municipale, Giovanni Anastasio, 53enne, arrestati lo scorso 13 dicembre con l'accusa di concussione. Il Tribunale del riesame aveva poi annullato la misura cautelare nei confronti dei due. Il processo sarà celebrato il prossimo 4 marzo dinanzi al gup Ines Casciaro.

Picci e Anastasio, secondo l'ipotesi accusatoria avrebbero cercato, a partire dalla stagione estiva 2009, in tutti i modi di costringere i gestori di un chiosco nella marina di Torre Vado (moglie, marito e figlia) a non produrre e vendere più crêpe, nonostante tale prodotto rientrasse nelle autorizzazioni ricevute. Il tutto sarebbe stato orchestrato per rispettare un impegno preso con i titolari di attività commerciali che preparavano e vendevano crêpe, che avrebbero sostenuto il sindaco Giuseppe Picci nella tornata elettorale del giugno 2009. Per attuare il loro piano i due arrestati avrebbero avuto nei confronti dei gestori del chiosco “ripetute condotte di minacce e diffide verbali, tanto da generare uno stato d'ansia ogni qualvolta di avvicinavano” alle loro presunte vittime.

I due imputati hanno sempre respinto le accuse, ripercorrendo gli eventi legati alle concessioni dei chioschi in un mercatino di Torre Vado. Ad ogni venditore, secondo un accordo stipulato con gli stessi gestori, sarebbe stata assegnata l'autorizzazione per la vendita di un determinato prodotto. I denuncianti, in particolare, avrebbero dovuto produrre e vendere un dolce di origine belga. La vendita delle crepes avrebbe disatteso questo accordo, provocando tensioni e malumori negli altri commercianti. I successivi provvedimenti amministrativi, del tutto regolari a loro dire, sarebbero stati emessi solo per questo. Secondo i legali degli indagati non vi sarebbero a carico dei due dunque i gravi indizi di colpevolezza, né tantomeno le esigenze cautelari. Picci e Anastasio sono assistiti dagli avvocati Francesco Vergine e Luigi Corvaglia.

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