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Giovedì, 25 Aprile 2024
S.M. Leuca Castrignano del Capo

Una voce araba lancia il Mayday. Motore in avaria scafista scappa: tratti in salvo in 34

La telefonata è giunta intorno alle 13. Dall'altro capo, un uomo che ha chiesto di soccorrere i migranti, tra cui minorenni, a circa 20 miglia dalla costa salentina. I carabinieri della compagnia di Tricase e gli uomini della guardia costiera hanno coordinato le operazioni di salvataggio degli stranieri, rintracciati con non poche difficoltà soltanto ore dopo. Sobo trainati fino a Santa Maria di Leuca, dove giungeranno nella notte

SANTA MARIA DI LEUCA (Castrignano del Capo) – Poco prima delle 13 è giunta la telefonata sul numero di pronto intervento “112”. Il “Mayday” in mare da parte di un uomo con un marcato accento arabo e sono scattati i soccorsi. L’autore della telefonata ha dichiarato di trovarsi a bordo di un’imbarcazione con 20 migranti adulti, tra cui donne,  e 11 minori, di cui la maggior parte molto piccoli, in direzione delle coste italiane.

Il natante, a suo dire, aveva il motore in avaria e lo scafista ha abbandonato i cittadini stranieri a circa venti miglia dalla costa salentina, per poi fuggire a bordo di un’altra imbarcazione. Diramate immediatamente le ricerche, anche tramite le unità aeronavali della guardia costiera e della guardia di finanza, sotto il coordinamento dei carabinieri della compagnia di Tricase, guidata dal capitano Simone Clemente.

Nonostante siano stati avviati i pattugliamenti in mare, e sofisticate procedure di localizzazione delle utenze telefoniche, l’esito delle ricerche è risultato negativo per ore. Gli uomini della capitaneria hanno messo a disposizione tre mezzi, e altre due motovedette dell'Ufficio locale marittimo di Santa Maria di Leuca, coordinato dal maresciallo Valerio Casi.

Soltanto nel tardo pomeriggio, intorno alle 19, i militari hanno rintracciato l’imbarcazione con i migranti partiti dalle coste greche a oltre 20 miglia dalla costa, 26 per la precisione. Il gommone, lungo circa sei metri e dotto di due motori, è stato trainato da un'imbarcazione della capitaneria, per essere trasportati a riva, nel porticciolo di Santa Maria di Leuca. Ad attenderli all'arrivo, alle quattro notte, oltre alle forze dell’ordine, anche i sanitari del 118, e i volontari, per prestare soccorso e medicazione. Il gruppo è stato poi scortato al "Don Tonino Bello" di Otranto dagli agenti di polizia del commissariato di Taurisano, guidato dal vicequestore aggiunto Salvatore Federico.

La pratica del lanciare il segnale di sos dal mare alle forze dell’ordine italiane sta diventando ormai una preoccupante consuetudine. Che continua, tuttavia, a restare lontana dai riflettori mediatici come invece è accaduto per lo stesso fenomeno in Sicilia. 

Il numero degli sbarchi nel Salento ha vissuto nelle ultime settimane un vistoso incremento, con migliaia di stranieri in cerca di speranza che giungono sul litorale dello Stivale in cerca di una vita più dignitosa. Il lavoro quotidiano delle forze dell’ordin, tra cui carabinieri, fiamme gialle e militari della Marina è incessante e, c’è da scommetterlo, destinato ad aumentare durante la stagione estiva.

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