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Giovedì, 18 Aprile 2024
S.M. Leuca Morciano di Leuca

Torre Vado, la disputa non si chiude al Tar: Marine Italia in sede civile

La società che ha in gestione i servizi portuali nella marina decisa a far valere le sue ragioni

LECCE – Non è forse destinato a terminare con il giudizio da poco conclusosi davanti al Tar di Lecce il contenzioso fra Marine Italia Srl e il Comune di Morciano di Leuca, che vede al centro il porto turistico di Torre Vado. La società, infatti, non solo sta valutando con i propri legali le condizioni per un ricorso al Consiglio di Stato sulle ragioni amministrative del contenzioso, ma come chiarisce in una nota, farà di certo ricorso alla giustizia civile, vista la natura della questione.

“Il Comune di Morciano aveva messo a gara l'intera area portuale di Torre Vado con due concessioni demaniali per 170 posti barca più i servizi”, dice la società nel suo comunicato. “Ne ha consegnata solo una, per 150 posti barca realmente disponibili, senza servizi, con una funzionalità limitata dell'area portuale”.

Stando sempre a quanto evidenziato nella nota, “rispetto al piano finanziario presentato in sede di gara, tali limitazioni hanno portato in cinque anni a una riduzione delle entrate per 447 mila euro”.

Marine Italia avrebbe quindi chiesto più volte al Comune di fissare un canone congruo alle condizioni reali dell'uso delle concessioni e dei servizi. “A tali richieste – dice Marine Italia Srl - il Comune ha dato una disponibilità mai praticata e di seguito ritirata”.

Da qui il ricorso al Tar di Lecce, “il quale si è espresso ritenendo che la controversia avente a oggetto questioni meramente patrimoniali e contrattuali sia di competenza del Giudice civile”. “Seguendo le indicazioni del Tar, Marine Italia farà ricorso al giudice civile per vedere soddisfatti i suoi diritti contrattuali”.

Risale ai giorni scorsi la sentenza del Tribunale amministrativo regionale di Lecce (prima sezione, presidente Antonio Pasca, estensore Patrizia Moro), di rigetto dell ricorso proposto dalla società, attuale gestore dei servizi portuali nella marina di Morciano, con il quale era stato richiesto il risarcimento del danno di 533mila euro rispetto agli obblighi assunti con il contratto stipulato nel 2011.

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