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Lecce no. Gallipoli e Maglie sì shopping domenicale

A Gallipoli negozi aperti la domenica. A Maglie, pure. A Lecce no. Il Codacons ribadisce che un cittadino deve esercitare il diritto al lavoro che gli consente di reggere il confronto con la Gdo

A Gallipoli negozi aperti la domenica. A Maglie, pure. A Lecce no. Eppure siamo di fronte a due città turistiche, due città d'arte, proprio ciò che va a pennello al comma 8 dell'articolo 18 inserito nella legge regionale e che consente particolari eccezioni rispetto all'impianto normativo per le particolari peculiarità del Comune interessato, una città d'arte e a prevalente economia turistica. Ora, se a Gallipoli l'amministrazione comunale al termine di una riunione tenutasi ieri pomeriggio con le rappresentanze di categoria e quelle sindacali, ha provveduto a superare la problematica legata alle chiusure domenicali degli esercizi commerciali cittadini, così come previsto dalla legge regionale di settore varata lo scorso maggio, a Lecce tutto tace. O quasi.

La soluzione finale, a Gallipoli, accolta con piena soddisfazione dalle parti, prevede infatti la calendarizzazione delle aperture domenicali per le strutture di media e grossa vendita (i supermercati, per intendersi), fissata alla prima domenica di ogni mese eccezion fatta per aprile, dove la scelta è caduta sul lunedì di Pasquetta. Per quanto riguarda gli esercizi di vicinato, è stata concertata una deroga che consente ai commercianti che insistono nel centro storico e nella parte di borgo ricompresa tra il ponte e la rotatoria di corso Capo di Leuca di poter restare aperti ogni domenica e nelle festività previste dal calendario. Una deroga che è stata possibile rendere operativa in virtù del comma 8 dell'articolo 18 inserito nella legge regionale e che consente particolari eccezioni rispetto all'impianto normativo per le particolari peculiarità del comune interessato, che per Gallipoli si esplicano nell'essere una città d'arte e a prevalente economia turistica.

Un ulteriore deroga è stata concessa a favore delle pescherie, che possono utilizzare i vantaggi della "deregulation" anche non trovandosi nella porzione del territorio sopra indicato in quanto espressione di un settore qualificante per l'economia locale. Gli accordi presi tra l'Amministrazione Comunale e le categorie dei commercianti sono diventate operative con l'odierna ordinanza sindacale, che fissa anche la possibilità per i commercianti, durante le festività di Santa Cristina, della Madonna del Carmelo e della Madonna del Canneto, di restare aperti in concomitanza con lo svolgimento delle fiere comunali e comunque garantisce ai commercianti la possibilità di restare aperti durante lo svolgimento di feste o sagre rionali che insistono nel proprio territorio.

E a Lecce? Vige il paradosso, almeno stando a quel afferma Luisa Carpentieri, responsabile del Codacons Lecce. "Maglie dimostra che la legge consente ai commercianti di stare aperti anche oltre un solo giorno festivo al mese ed è paradossale che per volere di alcuni commercianti un cittadino non possa esercitare il proprio sacrosanto diritto al lavoro che gli consente di reggere il confronto con la grande distribuzione. Ecco perché - aggiunge la responsabile del Codacons - è necessario convocare immediatamente la commissione annona del Comune di Lecce e si sospendano le inaccettabili multe (https://www.lecceprima.it/articolo.asp?articolo=11066) irrogate e si consenta a chi vuole lavorare di lavorare nel rispetto delle regole".

Il Codacons ritorna poi sulla decisione del Comune di Maglie di consentire l'apertura domenicale dei negozi: La decisione dei commercianti Magliesi di restare aperti nei giorni festivi dei dell'1 e del 2 novembre dimostra la correttezza di quanto sostenuto dai consumatori e l'assoluta cecità di molte amministrazioni comunali che, ormai è chiaro, sono schierate in difesa dei commercianti del centro a tutto danno dei negozi di vicinato che, offrendo un servizio ai cittadini soprattutto in periferia, "portano a casa il pane".

Secondo l'associazione per la tutela dei diritti dei consumatori infine "l'apertura domenicale non obbliga nessuno a stare aperto per forza, deve essere chiaro che consentire l'apertura domenicale fa sì che ogni singolo commerciante possa aprire o restare chiuso a seconda del proprio ritorno economico del giro commerciale della propria zona e/o delle abitudini della propria clientela".

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