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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Maglie, Pd dice "no" al piano industriale Copersalento

Il segretario politico Raffaele Cesari chiede che l'azienda adotti standard di sicurezza innovativi. "Non sono stati possibili i rilievi per dimostrare che i dati su diossina potrebbero essere errati"

"No al piano industriale della Copersalento". La secca opposizione è ancora una volta a firma del coordinamento del Partito democratico di Maglie, che, tramite il segretario politico Raffaele Cesari, spiega che sarebbe opportuno, piuttosto, portare i livelli di sicurezza ai più alti standard attuali. "I guasti tecnici lamentati dalla Copersalento non hanno permesso di effettuare i rilievi, richiesti dalla stessa azienda per dimostrare che il dato rilevato a maggio da Arpa Puglia, relativo alla presenza di diossina superiore del 420 per cento ai limiti di legge, potrebbe essere errato", scrive Cesari. "Alla luce delle scelte successive - prosegue -, è da credere che quei guasti tecnici siano insuperabili, se è vero come è vero che l'azienda ha rinunciato alle prove tecniche richieste in sua difesa ed ha presentato un piano industriale per i prossimi sei mesi, in cui comunica di non usare combustibile Cdr, causa delle emissioni di diossina registrate da Arpa Puglia".

"Verosimilmente abbiamo tutti respirato diossina, stiamo respirando diossina, forse mangiamo diossina attraverso i prodotti agricoli delle zone vicine allo stabilimento", attacca Cesari, che sottolinea: "Il problema è grave, riguarda tutti e non si presta ad interpretazioni di ordine ideologico o partitico, se non si vuole essere assassini di se stessi. E' una situazione in cui l'onere di eliminare ogni dubbio spetta all'azienda, ma se questa non è in condizioni di far effettuare i rilievi necessari, lascia ampi spazi per ritenere che la struttura sia obsoleta e che i rischi per la salute dei cittadini ci siano stati e ci siano ancora".

"Infatti - prosegue - una struttura di questo tipo mal funzionante è pericolosa per l'uomo e per l'ambiente non solo quando brucia Cdr che può sprigionare diossina, ma anche quando brucia nocciolino o altro combustibile che può liberare gas venefici per le persone. Poiché non facciamo parte dei comitati del "Ni", pensiamo sia ragionevole pretendere dalla Copersalento la rinuncia al piano industriale proposto per i prossimi sei mesi, l'attivazione delle garanzie a tutela del personale, un grosso investimento nell'azienda - prosegue Cesari -, al fine di portarla ai livelli di sicurezza che oggi la scienza permette. Diversamente problemi ci saranno anche col nocciolino e questa volta le comunità del territorio si iscriveranno tutte ai comitati del "No" - annuncia - chiedendo ed ottenendo la definitiva chiusura".

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