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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Maglie Sanarica

"Baci proibiti a 15enne". Chiesto rinvio a giudizio per il presunto autore

Fissata, per il 7 febbraio, l'udienza preliminare dove Antonio Valente, pensionato 71enne, dovrà difendersi dall'accusa di violenza sessuale, nei confronti di un'adolescente di Sanarica. I fatti risalgono a luglio del 2011

SANARICA - Quel pomeriggio del 14 luglio 2011 fu un giorno terribile per lei. Una ragazza di appena 15 anni, tornata a casa dei propri genitori, raccontò di aver subito alcune molestie da parte di un uomo.

All'interno del cortile della stazione ferroviaria di Sanarica, paese in cui l'adolescente vive assieme alla famiglia, la vittima sarebbe stata costretta infatti a subire le attenzioni del suo aguzzino. Rigorosamente non graditi e respinti dalla giovane. Sembra che l'uomo abbia baciato la ragazza sulle spalle, prima che lei si allontanasse. 

Risalita sulla sua bicicletta, la 15enne rincasò  visibilmente spaventata, svelando la verità ai famigliari. Accompagnata immediatamente presso il pronto soccorso dell'ospedale di Poggiardo, per essere sottoposta ad alcuni accertamenti (le fu diagnosticato uno stato d'ansia), con i genitori si recò in seguito presso la caserma dei carabinieri di Muro Leccese, per denunciare l'accaduto.

Dopo accurate indagini il pm, Carmen Ruggero, ha chiesto il rinvio a giudizio di Antonio Valente, un 71enne originario di Tricase che per molti anni ha svolto le mansioni di capo stazione a Sanarica.

L’accusato, ormai in pensione, sempre stando a quanto denunciato, continuerebbe tuttavia a svolgere ancora la mansione, durante le assenze del figlio, a lui subentrato. Il gip presso il Tribunale di Lecce, Antonia Martalò, ha fissato l’udienza preliminare per il prossimo 7 febbraio, dove il pensionato dovrà difendersi dall’accusa di violenza sessuale. La presunta vittima e i suoi genitori saranno difesi dall’avvocato Sergio Santese.  

L'uomo, invece, è difeso dall'avvocato Stefano Luna, e il nodo della questione è più complesso. Seguito dal suo legale, infatti, il 20 luglio, quindi pochi giorni dopo, sporse denuncia a sua volta nei confronti dei genitori della ragazza accusandoli di estorsione. A suo dire, infatti, questi avrebbero chiesto soldi per evitare che presentassero querela, dopo il presunto episodio, che - peraltro -, secondo quanto da lui dichiarato, non sarebbe mai avvenuto. In questo caso, l'indagine è ancora in corso.    

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