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In quattro a processo per presunta truffa ad anziana nobile. Anche un avvocato

In quattro vanno a giudizio perché imputati di aver raggirato un'anziana, incapace di intendere e di volere fin dalla nascita. Accusati di aver sottratto beni per alcune centinaia di migliaia di euro. Il processo si aprirà a settembre

LECCE – Sono quattro gli imputati finiti a giudizio nell’ambito dell’inchiesta sulla presunta truffa compiuta ai danni di una nobildonna originaria di Maglie, di 88 anni, incapace di intendere e di volere dalla nascita, alla quale sarebbero stati sottratti beni per alcune centinaia di migliaia di euro. Si tratta dell’avvocato Vincenzo De Donno, di 69 anni, della moglie Patrizia Lory, 64 anni, entrambi di Maglie; l’imprenditore Raffaele Cazzetta, 51 anni, di Palmariggi; e Aniella Refolo, 36 anni. 

Il gup Carlo Cazzella ha disposto il rinvio a giudizio dei tre imputati al termine dell’udienza preliminare che è stata celebrata nel corso della mattinata. Prosciolto, invece, il notaio Giovanni De Donno, 46 anni, assistito dall’avvocato Luigi Covella. Il gup, accogliendo in pieno la tesi difensiva, ha evidenziato come il noto professionista magliese fosse completamente estraneo alle ipotesi di reato inizialmente contestate. Si chiude così una lunga e tormentata odissea giudiziaria che ha visto come involontario e sfortunato protagonista il 46enne.

Al centro dell’inchiesta due immobili (del valore complessivo vicino ai 700mila euro) in passato intestati alla donna e venduti attraverso, secondo l’ipotesi accusatoria, una compravendita fittizia. In un caso un appartamento, del valore commerciale di circa 65mila euro, sarebbe stato venduto a poco più di 30mila euro. Immobile che sarebbe stato acquistato proprio dalla moglie dell’avvocato della nobildonna truffata, che avrebbe anche ricevuto una provvigione pari a 10mila euro.

Entrambi sono accusati di circonvenzione di incapace. Il terzo imputato, l’imprenditore, sarebbe l’acquirente dell'altro immobile sottoposto a sequestro. Si tratta di un antico frantoio del valore commerciale di circa 660mila euro, per cui era stato sottoscritto un atto preliminare di vendita per 350mila euro. A dare avvio alle indagini è stata la denuncia della nipote dell’anziana donna. Nei mesi scorsi il gip del tribunale di Lecce, Alcide Maritati, aveva disposto, su richiesta del sostituto procuratore titolare del procedimento, Carmen Ruggero, il sequestro preventivo degli immobili. Il processo si aprirà il prossimo 19 settembre dinanzi al giudice del Tribunale di Maglie.
 

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