Processo "La Fiorita", il pm invoca due anni e otto mesi per Raffaele Fitto

 

BARI - Il pm della Procura della Repubblica di Bari, Renato Nitti, ha chiesto la condanna a due anni e otto mesi per l'ex ministro agli Affari regionali, Raffaele Fitto, per episodi che riguardano il suo precedente mandato da presidente della Regione. Il deputato del Pdl, magliese, come noto è accusato di falso nell'ambito del processo “La Fiorita”. Il procedimento, con rito abbreviato, si sta celebrando davanti al gup del Tribunale di Bari, Giulia Romanazzi. Si tratta di uno stralcio di quello in corso davanti alla seconda sezione penale, in cui sono imputate altre sessanta persone.

La Cassazione, il 17 gennaio scorso, ha in parte accolto il ricorso della Procura contro il proscioglimento di Fitto e di altri quattordici imputati. Sollevato dalle accuse di associazione per delinquere, concussione e falso, Fitto è però stato rinviato a giudizio per due presunti episodi di corruzione, tra cui una tangente da 500mila euro che, per la pubblica accusa, avrebbe intascato dall'editore romano Giampaolo Angelucci per finanziare in modo illecito la “La Puglia prima di tutto”, il suo movimento politico.  

“La scelta del rito abbreviato da parte di Raffaele Fitto, è stata motivata dalla necessità di evitare la prescrizione del reato contestato ed ottenere quanto prima una sentenza che, affrontando il merito, possa chiarire la sua assoluta estraneità”, ha spigato il suo avvocato, Francesco Paolo Sisto.  “E’ evidente che la richiesta del pm era ed è del tutto prevedibile, essendo un’ovvia conseguenza dell'atteggiamento tenuto dalla pubblica accusa in tutto il processo. A tale richiesta, come é naturale, risponderemo dimostrando la totale insussistenza di responsabilità di Raffaele Fitto, sicuri – conclude Sisto - che un giudice terzo e sereno saprà riconoscere  la piena validità delle nostre ragioni”.