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Proteste e manifestazioni. Il "Da Vinci" di Maglie non ci sta

I liceali dell'istituto non hanno aderito allo sciopero di ieri capeggiato dall'Itis di Maglie. Non sono mancati pertanto momenti di tensione tra studenti di diverse scuole per la scelta agli antipodi

MAGLIE- Continuano le proteste degli studenti contro la legge APREA e gli sprechi nella cosa pubblica. Come in tutta Italia anche a Maglie non sono mancate le manifestazioni di dissenso all'operato del governo nazionale ed in particolare del Ministro dell'Istruzione Francesco Profumo. Allo sciopero di sabato scorso che ha visto la partecipazione di tutte le scuole della città si è aggiunto lo sciopero bianco di alcuni istituti come ITIS Mattei e ITC Cezzi - De Castro.

Fin qui tutto bene se non per i fatti avvenuti oggi. Infatti all'ennesimo contrasto tra preside e studenti, l'ITIS ha deciso di scendere in strada manifestando il disaccordo con la linea presa dal proprio preside. La manifestazione si è spostata verso le altre scuole di Maglie e con "pacifiche" irruzioni i manifestanti hanno invitato gli istituti ad unirsi al corteo magari tramite insulti e cori da stadio. Dopo il rifiuto del Liceo Classico "F. Capece" ad aderire alla protesta, gli studenti hanno trovato consenso presso l'ITC ed il Liceo Pedagogico "A.Moro".

L'ultima tappa è stata il Liceo Scientifico "L. Da Vinci". Allertata delle irruzioni e delle forzature dei cancelli presso gli altri istituti la scuola ha chiuso le entrate ma durante l'intervallo non è mancato il confronto tra gli studenti. La linea dei Davinciani è stata chiara: "inutile aderire ad uno sciopero riguardante problematiche a noi estranee, all'interno del nostro istituto non abbiamo alcun contrasto con la nostra preside", ed alla risposta che il corteo includeva anche i punti trattati nella manifestazione di sabato gli studenti hanno risposto "che è inconcludente scioperare su punti trattati due giorni fa, stiamo organizzando qualcosa di più serio per la nostra scuola che serva ad informare e formare più che perdere qualche ora di lezione".

Così al rientro nelle classi s'è scatenata l'ira degli studenti all'esterno che hanno lanciato insulti e cori offensivi oltre ai petardi nelle campagne circostanti. Che dire, i vecchi stereotipi sugli indirizzi di studio superiori non si smentiscono mai, purtroppo. A volte lo spirito di protesta degenera e fa perdere credibilità ad uno strumento così importante come lo sciopero.

Salvatore Ciriolo

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