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Giovedì, 18 Aprile 2024
Maglie Martano

Traffico e spaccio a Martano con 15 arresti, parla solo una degli indagati

Si sono tenuti questa mattina gli interrogatori delle quindici persone coinvolte nel blitz, di tre giorni fa, dei carabinieri

MARTANO - Hanno taciuto quasi tutte davanti al giudice Marcello Rizzo, le quindici persone arrestate tre giorni fa, nell’ambito delle indagini condotte dai carabinieri della compagnia di Maglie su un giro di droga con epicentro a Martano.

Nello specifico, questa mattina, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere: Giuseppe Bevilacqua, il 37enne di Martano ritenuto a capo dell’associazione dedita al traffico e allo spaccio di stupefacenti e i suoi compaesani Rocco Bevilacqua, 35enne, e Antonio De Paulis, 49enne. Tutti difesi dall’avvocato Stefano Pati.

La stessa scelta è stata fatta anche da: Biagio Stella, 48enne di Martano (assistito dall’avvocato Giuseppe Presicce); Salvatore Mancarella, 40enne di Martano (con l’avvocato Riccardo Giannuzzi); Alessandra Rescio, 46enne, e Rodolfo Saracino, 56enne, anche questi di Martano (con l’avvocata Claudia Strafella); Francesco Zimari, 60ene di Martano (con l’avvocato Marco Elia); Maria Assunta Stella, 55enne di Martano e Salvatore Beneloucif, 57enne di Andria (entrambi ascoltati per rogatoria dal gip del tribunale di Trani). Si è avvalso, ma ha rilasciato dichiarazioni spontanee, per respingere gli addebiti, Damiano Stomeo, 32enne, di Martano (difeso dall’avvocato Donato Amato).

Ha, invece, sostenuto l’interrogatorio di garanzia per negare le accuse Rosanna Stampete, 49enne di Cursi. Al fianco dell’avvocato Dimitry Conte, la donna ha spiegato di non far parte di alcuna associazione criminale, facendo presente di aver subito ben quattro perquisizioni dal personale dell’Arma, tutte con esito negativo, e di aver anche lavorato per un anno in Veneto come cameriera in un albergo.

L’indagata ha precisato, inoltre, di non essere pregiudicata così come indicato nell’ordinanza di custodia cautelare, poiché è stata assolta in due distinti procedimenti penali in cui era accusata di spaccio di sostanze stupefacenti.

Durante il confronto, Stampete ha chiarito di aver acquistato realmente la  “carne di cavallo”, ritenuta dagli inquirenti un’espressione criptica per indicare la droga e che questa circostanza può essere verificata nel penitenziario, dove il giorno dopo consegnò quella carne al marito detenuto (nell’ambito dell’operazione Contatto sul clan Coluccia) Pantaleo De Paolis.

La donna ha inoltre ammesso di conoscere uno degli arrestati, Antonio De Paulis, ma solo perché suo cugino.

Al termine dell’interrogatorio, il legale ha presentato richiesta di attenuazione della misura ai domiciliari.

In silenzio, sono rimasti anche i tre per i quali è stata disposta la detenzione domiciliare con braccialetto elettronico (difesi dagli avvocati Gianni Gemma e Valentino Maggiulli): Marco Carlomagno, 44enne di Carpignano Salentino; Giuseppe Donato Donno, 33enne di Zollino; Marco Salzano, 28enne di Zollino.

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