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Approvato il consuntivo 2021 / Nardò

Scontro su agevolazioni Tari: respinta proposta della minoranza

Il consiglio comunale di Nardò ha preso atto del Piano economico e finanziario dei servizi per l'igiene. L'opposizione aveva chiesto esenzioni totali e parziali in base al reddito

NARDÒ – Il consiglio comunale di Nardò ha approvato con 21 voti a favore e 3 contrari il rendiconto a consuntivo del 2021 e con la stessa maggioranza è avvenuta la presa d’atto del Piano Economico e Finanziario dei servizi di igiene urbana che include la determinazione della tariffa e il numero di rate possibili che la minoranza aveva chiesto di portare da tre a quattro.

La richiesta è stata respinta (confermando le scadenze del 31 luglio, 30 settembre e 1 dicembre) così come è stato bocciato anche l’emendamento che prevedeva l’esenzione totale per i nuclei familiari con Isee non superiore a 5mila euro e riduzione della metà per quelli con Isee fino a 15mila.

La ragione del rifiuto è stata esposta dal sindaco, Pippi Mellone: “L’opposizione avrebbe voluto introdurre una sorta di tassa patrimoniale facendo pagare a un quarto dei neretini i tre quarto del costo del servizio di igiene urbana. In pratica, 5000 cittadini avrebbero pagato, grazie a questi emendamenti, 6 milioni di euro di bollette. Per non parlare del salasso per i commercianti che avrebbero visto triplicare il costo della Tari in un momento di grave crisi economica. Proposte oscene, fatte senza il minimo approfondimento, quando sarebbe bastato fare riferimento a qualunque studio Istat sulle famiglie del Mezzogiorno, dove due Isee su tre sono inferiori a dieci mila euro. Per quelli dell’opposizione, evidentemente, le famiglie con Isee superiore a 15 mila euro sono ricche e possono permettersi una bolletta media di 1.200 euro. L’aula, ovviamente, ha respinto gli emendamenti, portando a casa invece una riduzione del 2 percento per tutti”.

Secondo Lorenzo Siciliano, capogruppo del Pd, si trattava, invece, di una proposta “chiara, lineare, concreta” fondata su una diversa distribuzione dei 300mila euro di fondi statali legati all’emergenza Covid per le famiglie che versano in condizioni di difficoltà.

“Ci siamo sentiti dire che la nostra proposta era irricevibile, perché approvandola avremmo mandato in malora il resto delle famiglie.  Falso, perché i 300mila che chiedevamo di stanziare solo alle fasce più deboli - e che la maggioranza ha scelto di stanziare per tutti - comportano una riduzione generalizzata della Tari che va dai 7 ai 10 euro a bolletta. Invece, stanziando quei soldi solo per chi ne ha bisogno, avremmo avuto la riduzione, o abbattimento totale, della Tari per le famiglie a basso reddito, mentre le altre bollette avrebbero avuto un rincaro tra 7 e 10 euro.

“Il nostro voto contrario al piano finanziario – ha aggiunto Siciliano - rappresenta un atto politico di assoluta censura dell’azione inconcludente dell’amministrazione comunale retta dal sindaco Mellone, che nulla ha fatto per andare incontro ai bisogni primari dei neretini, specie nei mesi di emergenza economica e sanitaria. Noi di fronte a questa sciatteria, a questo modo arrogante, miserevole e menzognero di guidare la comunità continueremo ad opporci con tutta la nostra forza. Per onestà intellettuale e rispetto della Nardò libera e democratica”.

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