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Assenteismo al Comune di Nardò, impiegati tutti assolti

Sono stati tutti assolti i ventisette dipendenti accusati Comune di Nardò accusati di assenteismo. Il rito abbreviato di fronte al gup Annalisa De Benedictis con formula piena: il fatto non sussiste

LECCE - Sono stati tutti assolti i ventisette dipendenti del Comune di Nardò accusati di assenteismo per essersi allontanati dal posto di lavoro quando invece risultavano essere in servizio. Il gup Annalisa De Benedictis, davanti alla quale si è celebrato il rito abbreviato, ha fatto cadere l'accusa di truffa ai danni dello Stato con un pronunciamento assolutorio con formula piena, cioè perché il fatto non sussiste.

Nessun reato, dunque, a carico di Chiara Stella Potenza, 60 anni; Dolores Pellegrino, 62enne; Anna Maria Indennitate, 52 anni; Alessandra Manieri, 49 anni; Tiziana Felline, 45 anni; Cecilia Vernich, 63 anni; Marilena Spagna, 59 anni; Carlo Luigi Cardone, 61 anni; Maria Rosaria Margarito, 64 anni; Silvana Dell'Anna, 56 anni; Francesco Bianco, 57 anni; Antonio Bianco, 32 anni; Luigi Giovanni Siciliano, 33 anni; Maria Grazia Bove, 52 anni; Antonio Tarantino, 64 anni; Luigi Napoli, 39 anni; Addolorata Pinna, 56 anni; Claudio De Monte, 62 anni; Ovidio Falangone, 61 anni; Giselda Pasqua Dell'Atti, 60 anni; Addolorata Perrone, 54 anni; Giuseppe Papadia, 48 anni; Rocco Antonio Pisanello, 61 anni; Giuseppe Macchia, 51 anni; Maria Rita Marras, 53 anni; Giovanna Quaranta, 61 anni; Giovanni Siciliano, 62 anni; tutti di Nardò. Si tratta di dipendenti che lavorano nell'uffcio Ragioneria, Economato, settore Personale, Segreteria ed amministrativo.

Secondo l'accusa, gli impiegati nel marzo 2007 avrebbero fatto vidimare il loro cartellino marcatempo da altre persone, posticipando l'orario d'ingresso, oppure si sarebbero allontanate senza segnalare la loro assenza. Ma nella maggior parte, si tratta di un arco di tempo molto limitato: in un paio di casi si tratta di circa un'ora, ma negli altri si tratta solo di pochi minuti. Il pubblico ministero Giovanni Gagliotta (l'indagine era stata condotta da Marco d'Agostino) aveva invocato l'assoluzione per alcuni capi d'imputazione, mentre la condanna per altri. Gli imputati erano difesi dagli avvocati Giuseppe e Michele Bonsegna, Giuseppe Romano, Sergio Limongelli, gli avvocati , Marcello Risi, Tommaso Valente, Giuseppe Romano, Andrea Bianco, Stefania Ronzino, Francesco Inguscio, Maurizio Sanasi, Walter Dell´Atti, Sergio Limongelli, Marco Romanello, Roberto Fersini, Luigi Maria Vetere, Daniela Lezzi e Giampiero Geusa.

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