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Beppe Grillo a Nardò: "Le istituzioni siamo noi"

Il comico genovese ha tenuto un comizio ieri sera nell´affollatissima piazza Salandra, per sostenere i candidati del "Movimento cinque stelle". No ai rimborsi elettorali, sì ai giovani al potere

NARDO' - E´ l´avamposto della politica italiana, Beppe Grillo: un soldato in trincea pronto a far saltare gli schemi della partitocrazia per "restituire le istituzioni ai cittadini che non hanno più controllo sui propri dipendenti pubblici".

Più agguerrito che mai, è ritornato nelle piazze di tutta Italia e anche in Puglia, ieri sera a Nardò a sostegno dei candidati per la lista "Movimento cinque stelle"che si ispira ai principi costruiti nel blog del comico più cliccato del web: 21 in tutto che corrono per la poltrona di consigliere comunale, compreso Alfredo Ronzino, l´aspirante sindaco o "portavoce" della cittadinanza, come preferisce definirsi per sgravare il proprio ruolo da quella reverenzialità che non gli appartiene .

"Siete sudditi o cittadini?" ha tuonato dal palco lo showman genovese, come premessa al suo lungo elenco di malefatte compiute dalla casta politica (di destra o sinistra che sia, non importa) raccontate con il consueto eloquio al confine tra l´ironia dissacratrice e quella volgarità che continua a costargli infinite querele.

"La rivoluzione deve partire da noi, da un sano ricambio di sangue al potere - ha continuato - dai giovani di cui si sono accorti tutti troppo tardi". E a chi rimprovera l´inesperienza dei trent´anni, Beppe risponde che l´ingenuità è un "valore aggiunto", è il sintomo della incorruttibilità dei giovani che non hanno ancora imparato a truccare i bilanci delle amministrazioni e a scendere a compromessi con la mafia.

Qual è lo stato di salute della vita pubblica, dunque. Chi ci governa? "Fantasmi, gente venuta dal passato che tenete in piede voi": noi, cioè, cittadini volutamente estranei al linguaggio della politica e noi, i giornalisti "reggimicrofono" che imbavagliano l´informazione con subdoli e complici ritocchi delle informazioni scomode.

Ce ne ha per tutti, Grillo, anche stavolta: si infervora sulla guerra in Libia, decisa a nostra insaputa, sulla rete che nonostante le sue potenzialità di aggregazione di idee e proposte, non trova sviluppo in Italia, sulla speculazione edilizia, sull´acqua pubblica e sul nucleare che, promette, "qui da voi non faranno mai perché glielo impediremo in ogni modo".

E poi ancora: il problema dei migranti divenuto una manna per le future elezioni e quei "fuorilegge al governo" che paradossalmente scrivono le leggi, e che nemmeno quella proposta di legge popolare del 2007 (350 mila firme raccolte dai "meetup" di supporto al movimento, che giacciono dimenticate in Commissione Affari al Senato) è riuscita a stanare.

In segno di coerenza con il principio di pulizia e trasparenza nelle istituzioni, tutte le liste civiche, Nardò compresa, si dicono infine pronte a rinunciare ai rimborsi elettorali: "1 milione e 600 mila euro che pure ci avrebbero fatto comodo" e a quegli stipendi da capogiro da tagliare almeno dell´ ottanta per cento e che bruciano come uno schiaffo in faccia alla crisi reale.

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