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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Bonifica di Castellino e scarichi a mare. Il Comune in pressing su Emiliano

Incontro urgente questa mattina degli amministratori di Nardò in Regione. Chiesti i fondi per la messa in sicurezza dell'ex discarica e soluzioni per limitare lo scarico dei reflui in mare

NARDO’ – Questioni ambientali legate alla messa in sicurezza della ex discarica dei rifiuti di contrada Castellino e allo scarico dei reflui fognari lungo il litorale di Torre Inserraglio al centro dell’attenzione e segnate nell’agenda politica cittadina e regionale. Questa mattina in quel di Bari l’assessore alle politiche comunitarie del comune di Nardò, Mino Natalizio, e il dirigente della sezione Ambiente, Piero Formoso, si sono incontrati con il capo di Gabinetto del presidente Michele Emiliano, Claudio Stefanazzi. Alla riunione hanno preso parte anche i consiglieri regionali salentini Ernesto Abaterusso del Pd e Cristian Casili del Movimento 5 stelle. L’incontro urgente richiesto dagli amministratori neretini su indicazione anche del sindaco Marcello Risi, è stato utile per affrontare due questioni nevralgiche ricadenti nel territorio di Nardò:  la messa in sicurezza e della post-gestione della ex discarica per rifiuti di Castellino (chiusa ormai dal 2007 e per la quale la comunità neretina attende il dovuto ristoro ambientale ed economico) e dello scarico dei reflui fognari nel territorio di Nardò e Porto Cesareo in relazione al progetto rimodulato e corretto previsto dal protocollo d’intesa tra Comune, Regione, Aqp e Autorità idrica pugliese per la realizzazione della condotta sottomarina e il completamento della rete fognaria.

Nella riunione sono state affrontate diverse questioni di natura tecnica legate proprio alla questione della bonifica dell’impianto di Castellino alla luce anche dei riscontri comunicati dal Comune sui pozzi spia a valle del sito della ex discarica (costantemente monitorati da Arpa Puglia) che hanno fatto rilevare una presenza di nichel superiore (seppure di poco) ai limiti di legge. E si sono registrate, inoltre, tracce di arsenico in quantità maggiore a quelle che l’organismo umano può assumere senza effetti nocivi. L’assessore Natalizio ha ribadito la linea di azione già annunciata dal primo cittadino Risi, ovvero la richiesta del comune di Nardò affinché la Regione metta a disposizione risorse economiche eccezionali per una post-gestione, in massima sicurezza, che elimini definitivamente ogni rischio. In buona sostanza è stato chiesto alla Regione di anticipare le somme necessarie per l’intervento, circa cinque milioni di euro. “L’amministrazione comunale sta lavorando ad un dossier che sarà trasmesso alla Procura” aveva annunciato in questi giorni il sindaco Marcello Risi, “se i dati non rientrano in fretta nei limiti di legge ritengo necessaria un’approfondita indagine, anche in sede penale, per l’accertamento di ogni responsabilità”. Su tale questione il fascicolo sul caso Castellino sarà presto anche sulla scrivania del governatore, Michele Emiliano, al quale l’amministrazione comunale di Nardò farà pervenire nei prossimi giorni una dettagliata relazione sui risultati delle analisi dei pozzi spia.

Sul versante del recapito finale delle acque reflue dei depuratori di Nardò e Porto Cesareo, l’ente regionale è apparso sempre più determinato ad evitare, o quantomeno a ridurre al minimo, lo scarico a mare. E se questo non è un netto mutamento di linea, è certamente una forte correzione dell’impostazione fin qui seguita per la realizzazione della condotta già prevista per evitare anche il commissariamento. Il sindaco Risi e gli assessori Francesca De Pace e Mino Natalizio hanno avuto nel pomeriggio, appena terminata la riunione di Bari, un confronto a tre per via telefonica e ritengono dunque che vi siano ulteriori margini per migliorare ancora l’impostazione del protocollo d’intesa firmato il 30 settembre scorso e sul quale il Comune ha già posto i suoi paletti per evitare l’esecuzione del progetto originario di Aqp.

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