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Giovedì, 25 Aprile 2024
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"No alla soppressione dei giudici di pace locali". E il sindaco si fa carico

La Camera forense neritina contesta le decisioni del governo. "Lo spostamento alla sede di Lecce comporterebbe disagi e problemi. E la giustizia sarebbe negata". Plauso a Risi, ora si chiede l'appoggio degli altri primi cittadini

 

NARDO’ - La Camera forense Neritina, nella riunione che s’è tenuta ieri, ha manifestato la ferma contrarietà al contenuto dello schema legislativo che prevede la soppressione degli uffici del giudice di pace diversi locali, ovvero distaccati rispetto a quello che ha sede nel capoluogo.

Motivo: “L’ufficio del giudice di pace è competente a giudicare controversie civili e penali che, anche se di valore limitato, misurano il livello di giustizia nel nostro Paese”, dicono i legali in una nota. “Lo spostamento di tutte le questioni di competenza del giudice di pace alla sede di Lecce costituirebbe da un lato giustizia negata per migliaia di cittadini, dall’altro comporterebbe enormi disagi e difficoltà anche per l’inesistenza di strutture adeguate a sostenere un carico di lavoro riguardante l’intera provincia”.

La Camera forense di Nardò auspica, dunque, “un ragionevole ripensamento da parte del governo”, e il tramite del suo presidente, l’avvocato Sergio Limongelli, prende atto con soddisfazione “delle intenzioni del sindaco di Nardò, avvocato Marcello Risi, di farsi carico, conformemente a quanto previsto dallo schema di decreto legislativo, degli oneri economici per conservare a Nardò gli uffici del giudice di pace”.

Ora, i legali confidano in un analogo intervento da parte degli altri Comuni che ricadono sotto gli uffici del giudice di pace di Nardò, per competenza: Copertino, Leverano, Galatone e Porto Cesareo. 

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