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Ufficio postale di Santa Maria al Bagno, anche il Consiglio dice “no” al taglio

Dopo la raccolta di oltre mille firme inviate alla direzione delle Poste approvato l'ordine del giorno del Consiglio comunale di Nardò che si oppone al ridimensionamento di orari e servizi dell'ufficio della marina. Possibile ricorso al Tar

NARDO’ – Anche il Consiglio comunale di Nardò, convocato ieri pomeriggio a palazzo di città, ha detto “no” al ridimensionamento degli orari dell’ufficio postale di Santa Maria al Bagno. Dopo l’iniziativa e la raccolta di firme inviate ai vertici di Poste Italiane su iniziativa di Andare Oltre e Nuovocorso per Nardò, è stata approvata all’unanimità dall’assise civica, la delibera proposta dal presidente Antonio Tiene, relativa al ridimensionamento dell'ufficio postale della marina neretina. Nel documento licenziato dal Consiglio all’unanimità si richiede un intervento della Regione e del Governo per “attivare ogni possibile azione in ordine al servizio postale universale al fine di garantire anche nelle frazioni di tutti i comuni, senza distinzione, un servizio postale di qualità e funzionale alla comunità. Aprire un tavolo di concertazione con le amministrazioni locali per avviare una discussione sull'oggetto dell'ipotetico ridimensionamento al fine di scongiurare la possibile chiusura delle sedi di uffici postali”.

Accolto unanimemente anche l’emendamento, presentato nel corso della discussione, dal consigliere Giuseppe Mellone, con il quale, ad integrazione del deliberato, s’invita il sindaco Marcello Risi a presentare un ricorso al Tar contro il provvedimento che da aprile interesserà l’ufficio postale di Santa Maria al Bagno. Analoga richiesta, rammentano dal Comune, era pervenuta al primo cittadino, nei giorni scorsi, dal giovane esponente del Pd locale, Lorenzo Siciliano. La mobilitazione di molte comunità salentine, e di Nardò in particolare, è legato all’iniziativa di Poste Italiane che nel piano industriale del prossimo triennio ha assorbito le disposizioni contenute nella legge di Stabilità, ed ha quindi previsto una riorganizzazione del servizio postale universale. In particolare, è stata programmata la chiusura di 455 uffici postali in tutto il territorio nazionale e la riduzione degli orari di apertura di 608 uffici, tra cui quello di Santa Maria al Bagno che dal 13 aprile 2015, dovrà adottare il seguente orario: martedì e giovedì dalle 8.20 alle 13.45, sabato dalle 8.20 alle 12.45.

Tale decisione, qualora dovesse diventare definitiva, si tradurrebbe in gravi disservizi per la popolazione, soprattutto per i residenti anziani, ai quali non sarebbero più garantiti dei servizi essenziali, quali il pagamento delle bollette o la riscossione della pensione. La stessa legge di Stabilità, del resto, ha previsto significativi contributi proprio per consentire agli uffici postali periferici di garantire una regolare attività. Il sindaco Risi ha annunciato che incontrerà nei prossimi giorni il direttore provinciale di Poste italiane.

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