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Gerontocomio, ok al progetto di demolizione. Al suo posto social housing per 38 anziani

L’idea del Comune di Nardò è quella di sostenere la popolazione a basso reddito, risolvere il problema dell’emergenza abitativa, fornendo un alloggio a bassi costi e ad alta efficienza energetica

NARDÒ – Approvato, nella mattinata di oggi, il progetto esecutivo di demolizione del gerontocomio nella zona 167 di Nardò, un’opera mai completata e abbandonata ormai da oltre quarant’anni. Il progetto prevede una spesa di 705 mila euro, che sarà affrontata con risorse di bilancio. I lavori inizieranno entra la fine del 2022. Al posto del vecchio gerontocomio l’amministrazione comunale punta a realizzare una social housing per anziani autosufficienti e ha candidato il relativo progetto da 3 milioni e 705 mila euro a un avviso del Pnrr su servizi e infrastrutture sociali.

L’idea è infatti quella di sostenere la popolazione a basso reddito, risolvere il problema dell’emergenza abitativa,  fornendo un alloggio a bassi costi e ad alta efficienza energetica e, infine, di dare vita a spazi condivisi e aperti alla città in modo da agevolare l’integrazione sociale. Secondo l’ipotesi progettuale sorgerebbero al piano terra tre zone, destinate rispettivamente a servizi collettivi (palestra, sala per massoterapia, sala per idroterapia, mensa e sala per visite specialistiche ambulatoriali), a residenza e a sala polifunzionale.

Al primo piano previsto un solarium, una zona lavanderia e 19 alloggi. All’esterno una serie di servizi fruibili da residenti e da cittadini: un’area verde, un’area bocciofila, un’area attrezzata per la ginnastica dolce, un’area per coltivazioni florovivaistiche, un dog park. La struttura nel suo insieme avrebbe una capacità ricettiva massima di 38 anziani autosufficienti.

“Un mostro di cemento di 5000 metri quadri, costruito tra gli anni ‘70 e ‘80 e mai ultimato, verrà finalmente cancellato – annuncia il sindaco Pippi Mellone – si tratta della ennesima cattedrale degli sprechi, ereditata dalla peggiore classe politica del Sud Italia. L’immobile, mai ultimato, cadente e pericoloso, come l’ex palazzo di città (demolito nel 2017) è un simbolo dello sperpero di denaro pubblico della vecchia politica. Oggi, solo una enorme bruttura collocata in mezzo alle case popolari. Entro fine anno daremo il via ai lavori di demolizione. Al suo posto, se ci aggiudicheremo il bando del Pnrr a cui abbiamo partecipato, alloggi per anziani autosufficienti”.

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