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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Abusivismo a Porto Selvaggio, ruspe demoliscono una casa già sequestrata nel 2003

La Procura della Repubblica di Lecce ha disposto la soppressione di un fabbricato di 75 metri quadrati, edificato all'interno dell'area protetta, a pochi metri da Torre Uluzzo. Dieci anni addietro gli avevano già apposto i sigilli, ma i titolari proseguirono con il lavori

TORRE ULUZZO (Nardò) – Un immobile nel cuore del parco di Porto Selvaggio. Demolito, su richiesta del procuratore aggiunto Ennio Cillo, e su disposizione della Procura della Repubblica di Lecce, in un intervento di recupero del territorio e contro le costruzioni abusive. A seguito della sentenza di condanna, la Procura è intervenuta con l’ausilio della ditta incaricata per la demolizione, nel corso della mattinata. La struttura sorge a pochi metri da Torre Uluzzo, località marina di Nardò. Uno degli scorci più suggestivi di una terra violentata dall’edilizia.

Da abusi che Renata Fonte denunciò in tempi non sospetti. Il fabbricato, destinato a una civile abitazione, ha una superficie di circa 75 metri quadrati e un volume complessivo di 230. Realizzato senza concessioni edilizie, in un’area sottoposta a vincolo paesaggistico, fu già sequestrato nel 2003, quando era ancora allo stato rustico. In quell’occasione intervennero gli agenti di polizia municipale di Nardò.

Eppure, nonostante i sigilli apposti dalle forze dell’ordine, l’opera è stata ultimata. Sebbene ci fossero più ordini e intimazioni di sospensione dei lavori, emessi dal dirigente del settore Urbanistica dell’amministrazione neretina. Dagli uffici di viale de Pietro, intanto, hanno fatto sapere che, nelle prossime settimane, sono previsti altri interventi in zone di particolare pregio ambientale. Per restituire  il patrimonio naturale alla comunità.

DSC_0115bis-2Oltre alle misure eseguite direttamente dalle imprese incaricate dalla Procura, hanno raggiunto quota 150 le costruzioni già demolite autonomamente dagli interessati, diffuse lungo i litorali salentini. In molti casi di sentenze di condanna, con pena sospesa a condizione che la costruzione venga demolita, i titolari hanno provveduto a demolire di loro iniziativa, anche per fruire dei benefici ed evitare la richiesta di revoca della sospensione, che viene altrimenti attivata dalla Procura.

Una buona consuetudine che ha preso piede anche a seguito del protocollo d’intesa tra Procura di Lecce e Regione Puglia. L’accordo, sottoscritto nel mese di dicembre del 2012, ha incrementato i momenti di  collaborazione per la prevenzione e la repressione dell’abusivismo.

In particolare, con la realizzazione del “Progetto pilota” per le demolizioni, che ha preso piede anche nelle altre procure salentine, si è assicurato il controllo del territorio e la salvaguardia dei beni ambientali-paesaggistici e del patrimonio culturale. L’effettiva esecuzione delle demolizioni renderà più agevole per i comuni il controllo dell’abusivismo e la programmazione del recupero del territorio consentendo interventi immediati di ripristino, per i quali la nuova legislazione regionale prevede le possibilità di finanziamento.

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