LECCE  - Non potrà avvicinarsi e comunicare con sua moglie. Né recarsi nei luoghi frequentati dalla donna. Per vedere i tre bambini, inoltre, sarà necessaria una adeguata misura di protezione. Il divieto di avvicinamento alla moglie è stato convalidato dal gip, Carlo Cazzella, su richiesta della procura della Repubblica di Lecce.

Un operaio 40enne di Nardò, responsabile di violenze seriali nei confronti della moglie, una 35enne del luogo, scaturite da motivi futili e spesso alimentate dalla dipendenza dall'alcool, non ha risparmiato il suo atteggiamento brutale neppure davanti ai tre figli, tra cui una in tenera età, testimoni di un inferno subito per lunghi periodi.

L'ex compagna e i bambini, già da diversi mesi,hanno abbandonato la casa coniugale, tra l'altro oggetto di vendita all'asta, per trovare riparo presso i genitori di lei, ma la soluzione non è andata giù all'uomo, il quale ha accentuato la sua aggressività, cercando in più occasioni di entrare in casa dei suoceri, spesso in ore notturne, costringendo i carabinieri ad intervenire.

Per un breve periodo, il diritto di visita del padre ai figli è stato esercitato, a tutela di quest'ultimi, presso il consultorio familiare neretino.
Dopo l'ennesimo episodio di violenza, tuttavia - l'ultimo di una lunga serie, in cui la donna è stata sottoposta alle cure dei sanitari  e ha subito danni ingenti alla propria autovettura e al  cellulare - la 35enne ha sporto una denuncia presso la caserma, chiedendo, a tutela sua  e dei propri figli, che all'operaio fosse vietata qualunque tipo di intrusione. La vittima è difesa dall'avvocato Giuseppe Ienuso, il 40enne, invece, ha incaricato Maurizio Sanasi come difensore.