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Incarico dirigenziale a tempo: il vice presidente del consiglio presenta esposto

Venti di polemica al Comune di Nardò: sarebbe stata aggirata e forzata la procedura di reclutamento nella pubblica amministrazione

NARDÒ – Il vice presidente del consiglio comunale di Nardò, Giancarlo Marinaci, ha presentato un esposto sulla vicenda dell’incarico dirigenziale attribuito dal sindaco di Nardò, Pippi Mellone, a un funzionario comunale con decorrenza a partire dal 1 di agosto.

A magistratura, Corte dei Conti, Autorità anticorruzione, prefetto di Lecce e revisori comunali, viene chiesto di verificare la legittimità del conferimento. Secondo lo scrivente sarebbe estata elusa o quantomeno forzata la procedura di reclutamento nella pubblica amministrazione, ma anche aggirata la giurisprudenza amministrativa e quella costituzionale.

Marinaci sottolinea come l’avviso pubblico per l’incarico di dirigente a tempo determinato extra dotazione organica abbia escluso i dirigenti in servizio, gli aspiranti esterni e anche gli altri numerosi funzionari di categoria D. In pratica ci sarebbe stato un bando su misura.

Nel suo esposto, il vice presidente del consiglio comunale precisa che “sia lo Statuto comunale che il Regolamento sull’Organizzazione degli Uffici e dei Servizi non prevedono il conferimento di incarichi dirigenziali, ancorché temporanei, a dipendenti comunali di categoria D1, in linea peraltro, con quanto più volte sentenziato dalla Suprema Corte di Cassazione, per la quale nell’ambito del Pubblico Impiego contrattualizzato il conferimento di mansioni dirigenziali ad un funzionario direttivo è illegittimo.

Quanto sopra sarebbe confermato dalla Corte Costituzionale per la quale “nessun dubbio può nutrirsi in ordine al fatto che il conferimento di incarichi dirigenziali nell’ambito di un’amministrazione pubblica debba avvenire previo esperimento di un pubblico concorso, e che il concorso sia necessario anche nei casi di nuovo inquadramento di dipendenti già in servizio. Anche  il passaggio ad una fascia funzionale superiore comporta  l’accesso ad un nuovo posto di lavoro corrispondente a funzioni più elevate ed è soggetto, pertanto, quale figura di reclutamento, alla regola del pubblico concorso”.

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