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Nardò Nardò / Via Alcide De Gasperi

La calzamaglia è trasparente e le vittime riconoscono il rapinatore: nei guai 32enne

Riccardo Russo, 32enne, arrestato dopo indagini congiunte di polizia e carabinieri. La targa dell'auto usata per il colpo all'Eurospin del 15 marzo era stata alterata, ma è stato riconosciuto da altri particolari. Non è però stata trovata la pistola

NARDO’ – E’ durata meno di due settimane l’impunità di Riccardo Russo, 32enne di Nardò. Ritenuto l’autore di una rapina, messa a segno ai danni dell’Eurospin di via Alcide De Gasperi, grazie alle indagini congiunte di carabinieri e commissariato di polizia, e al fatto che sia stato riconosciuto dalle vittime, per lui sono scattate le manette.

Alle prime ore dell’alba, sull’uscio di casa sua, hanno bussato militari della stazione e agenti. In mano, l’ordinanza di custodia cautelare richiesta dal pubblico ministero Giovanni Gagliotta. Il pm ha ritenuto più che validi gli elementi raccolti dagli investigatori, e così il gip Antonia Martalò del Tribunale di Lecce, che ha subito emesso il provvedimento.

Russo non è certo alle prime armi. Le forze dell’ordine lo conoscevano per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, furto e altri reati contro il patrimonio. Per arrivare a lui, però, hanno dovuto raccogliere diversi indizi e ricostruire una sorta di puzzle. Fin dalle prime battute.

La rapina risale alla sera del 15 marzo. Erano le 19 quando un uomo, quel giorno, ha fatto irruzione nel supermercato. Volto coperto da calzamaglia e casco, armato di pistola, ha minacciato la cassiera, fuggendo con circa 2mila euro in contanti.

mod 1 RUSSO-2Il rapinatore è stato visto infilarsi in una Hyunday Getz, parcheggiata nelle vicinanze. Non aveva complici. E ben due testimoni sono stati in grado di riferire il numero di targa agli investigatori di polizia e carabinieri. Problema: la targa non corrispondeva ad alcuna persona. Era stata manomessa con adesivi, per sviare le indagini. Tuttavia, riscontri incrociati e approfonditi, ricostruendo le cifre, hanno condotto verso Russo.

Non è solo in questo modo che si è arrivati a lui, comunque. Il rapinatore è stato individuato anche grazie agli elementi forniti dal gestore del supermercato e della cassiera. Il casco, infatti, non era integrale e la calzamaglia fin troppo trasparente per alterare in modo netto i tratti somatici. Altri riscontri, fra cui quelli sugli abiti indossati quella sera, hanno chiuso il cerchio. Arma e soldi, però, non sono stati trovarti. Dichiarato in arresto per rapina aggravata e detenzione e porto illegale di arma, Russo è stato trasportato nel carcere di Lecce.

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