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Finanziamento del Gal Terra D'Arneo / Nardò

Lavori al porticciolo di Santa Caterina. Sarà anche mercatino del pesce a km 0

Affidati gli interventi di adeguamento del punto di sbarco e della banchina, finanziati con 124 mila euro dal Gal Terra d’Arneo. Cantiere nelle prossime settimane. Nuovi servizi di acqua corrente, illuminazione e bancali amovibili per la vendita diretta del pescato

NARDO’ - Una nuova dimensione per il porticciolo di Santa Caterina, la marina di Nardò, che presto da semplice approdo per natanti e barche dei pescatori diventerà un punto di sbarco all’avanguardia per favorire anche il commercio a chilometro zero del pesce fresco.

Dopo l’annuncio di un paio di anni addietro ora, grazie ai fondi a disposizione del fondo operativo della pesca, pari circa 124 mila euro, messi a disposizione grazie ad un bando curato dal Gal Terra d’Arneo, l’obiettivo è quello di  adeguare e migliorare l’attuale punto di sbarco e la banchina di ormeggio, per favorire la vendita diretta del pescato e quindi la sua tracciabilità.

Più in generale il progetto è teso a migliorare le condizioni in cui operano i pescatori professionisti in termini di sicurezza e igiene. L’intervento, progettato dall’ingegnere Michele Durante e dalla società ProTea srl, è stato affidato alla ditta Atim srl che nelle prossime settimane aprirà il cantiere.

“Si tratta di un progetto molto interessante per i pescatori di Santa Caterina e per gli amanti del pesce fresco e del cibo di qualità” spiegano l’assessore alle Politiche comunitarie, Giuseppe Alemanno e il consigliere delegato al Commercio e alle Attività produttive, Lelè Manieri, “l’obiettivo è quello di avere finalmente un punto di sbarco adeguato e sicuro e la possibilità di vendere direttamente al consumatore i prodotti, nella logica della filiera corta e della tracciabilità. Il porticciolo diventerà un piccolo mercatino del pesce a km zero, che ovviamente ha una sua valenza economica e ambientale”.

Nel dettaglio, si prevede di attrezzare il molo con acqua corrente e illuminazione tramite colonnine erogatrici, con pavimentazione lavabile e con bancali amovibili per la vendita diretta del pescato. Saranno sostituiti gli ormeggi esistenti, ormai degradati, e sarà realizzato un adeguato sistema di parabordi sulla banchina.

Saranno inoltre realizzati alcuni vani da adibire a deposito per i pescatori e una zona attrezzata per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti provenienti dalle attività di pescato. La commercializzazione del pesce fresco sarà nel rispetto delle norme igieniche e di sicurezza dei luoghi di lavoro. Una particolarità dell’ipotesi progettuale infine è quella di aver riservato un’area, da assegnare poi in concessione tramite bando, per utilizzi di tipo turistico e ricreativo.

L’intervento è necessario per adeguare il punto di sbarco alle norme di settore e, in un’ottica di filiera corta, per consentire la vendita diretta del pescato. Il mercato agroalimentare, infatti, è caratterizzato dalla presenza di intermediari (commercianti all’ingrosso, trasportatori) tra produttore e consumatore.

Il progetto incoraggia proprio la filiera corta, priva di intermediari, con consumatori e pescatori veri attori della “scena” agroalimentare. Il pesce, dunque, diventa a km zero, qualitativamente controllato e scelto sulla base del rapporto diretto con il pescatore. Infine, la filiera corta ha un vantaggio notevole dal punto di vista ecologico, perché prevede una forma di pesca sostenibile, non massiva, senza sprechi, maggiormente rispettosa degli habitat marini e del mare.

“Ci sarà una rivalutazione generale del luogo” aggiunge l’assessore con delega alle Marine, Giulia Puglia, “un recupero identitario di questo angolo caratteristico e di tutta la marina. Un’altra grande opportunità del Gal che l’amministrazione ha sfruttato a dovere, con ripercussioni sul piano del decoro e anche economico, aggiungendo un pezzo al mosaico della generale riqualificazione di tutte le nostre marine”.

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