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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Drammatico incidente con due vittime: "Salento manca di infrastrutture elementari"

Lo zio di Marco Fiori, il 22enne lombardo deceduto, così come Nicolò De Peverelli, il 25 agosto in località Pagani, ha scritto al sindaco di Nardò e ai presidenti di Provincia e Regione, ponendo loro alcune domande sulla sicurezza stradale e l'assenza di segnaletica orizzontale

LECCE – Un furgone contro un’auto. Lamiere insanguinate, due morti e quattro feriti. Erano sei i giovani di Varese che viaggiavano a bordo della Peugeot 3008 entrata in collisione con un furgone poco dopo le 7 del 25 agosto, mentre facevano rientro nell’abitazione presa in affitto a Torre Inserraglio.

Mentre due delle persone ricoverate versano ancora in condizioni gravi, lo zio di Marco Fiori, una delle vittime (l’altra è Nicolò De Peverelli), ha scritto al sindaco di Nardò, al presidente della Provincia di Lecce e a quello della Regione Puglia per chiedere conto dell’assenza di qualsivoglia segnaletica orizzontale all’incrocio dove si è verificato il sinistro, in contrada Pagani, all’intersezione tra la Sp 112 e via Arturo Santo. In allegato una serie di foto, di cui due scattate il 27 di agosto (che vedete sopra e sotto).

“Egregio sindaco e signori presidenti – scrive Roberto Marabini -, alla luce delle immagini che vi ho trasmesso, vi sarei davvero grato se troverete il tempo ed il modo di recarvi sul posto, magari alle sette e venti di un mattino d’estate. Magari, entro pochi giorni, perché l’estate sta finendo. Che abbiate la possibilità o la volontà di verificare, in ogni caso ritengo sia vostro obbligo morale ed istituzionale rispondere a queste mie due domande”.

La prima:  “Quale voto dareste, da uno a dieci, all’attuale condizione della segnaletica stradale sulle strade del Salento”? La seconda: “Quali interventi ritenete siano necessari, sempre dal punto di vista della segnaletica stradale, entro l’inizio della stagione turistica 2016”?

Marabini, che rimanda agli esiti dell’inchiesta gli aspetti relativi alle responsabilità civili e penali, sgombra il campo da qualsiasi equivoco possa ricondurre a questioni che non hanno nulla a che fare con la sicurezza stradale: “Vorrei precisare che adoro il Salento, la Puglia in generale e tutti i pugliesi. Grazie ai miei genitori, fin da ragazzino, ho trascorso in Puglia magnifiche vacanze. I miei figli hanno un buon venticinque per cento di sangue pugliese nelle vene. Soprattutto, non vorrei scatenare alcuna polemica fra nord e sud, est ed ovest, movimenti politici bianchi o partiti verdi: sarebbe il peggiore insulto nei confronti dei ragazzi coinvolti e delle loro famiglie”.

incrocio1-2“Il dato di fatto – prosegue lo zio della giovane vittima - è drammaticamente molto semplice: il Salento, malgrado i meriti di un eccezionale boom turistico che ha portato milioni di persone a percorrere ogni anno le sue strade, non ha saputo dotarsi di infrastrutture elementari che possano reggere l’impatto con questo sviluppo. La segnaletica dell’incrocio indicato ne è solo un piccolo, tragico esempio. A voi un voto sull’esistente e le proposte per l’immediato futuro”.

Infine una sollecitazione ad un confronto diretto, nell’ambito di uno degli eventi in cui la Puglia e il salento fanno bella mostra di sé riscuotendo grandi consensi: “Dall’11 al 13 febbraio 2016 si svolgerà a Milano la Borsa Internazionale del Turismo. Sarei davvero lieto di avere vostre notizie molto tempo prima. Magari, potrò invitarvi alla conferenza stampa che intendo organizzare su questi temi ed in quel contesto. Ai colleghi giornalisti di tutto il mondo, mi auguro potremo presentare insieme i risultati reali e concreti del vostro impegno”.

Marabini conclude la sua lettera dicendosi un grande sostenitore delle rotatorie, ma di essere pronto anche a pagare di tasca propria l’apposizione di strisce sul manto stradale, operazione certamente meno costosa e di più rapida realizzazione.

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