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Nardò: pesca datteri di mare, ma finisce nella "rete"

Carabinieri a bordo di una motovedetta sorprendono un pregiudicato di Copertino con cinque chili di frutti di mare la cui raccolta è vietata perché danneggia i fondali, così come è proibita la vendita

E ancora una volta un "dattarolo" finisce nella rete. Voleva metterci lui, nella rete, i datteri di mare, frutti dei fondali tanto appetitosi quanto assolutamente proibiti, ma a fermarlo sono stati i carabinieri della compagnia di Gallipoli. La sezione marittima, a bordo della motovedetta Cc 623, ha scovato C.S., 64enne pregiudicato copertinese con la passione per la pesca vietata, nei pressi di "Serra Cicora", marina di Nardò. L'uomo si era immerso nelle acque con tutta l'attrezzatura da sub per riportare a galla i datteri, ma i militari hanno riportato a galla lui.

Aveva già preso circa 5 chilogrammi circa quando, riemergendo, s'è visto circondato. I datteri sono stati distrutti per schiacciamento, secondo disposizioni impartite dal personale locale dell'Ausl. L'attrezzatura è stata sequestrata. I datteri di mare vivono in gallerie scavate nelle rocce ed è molto conosciuto in tutto il bacino del Mediterraneo. La loro pesca è vietata perché altamente nociva per l'habitat naturale, in particolare dei litorali rocciosi. Ne è, allo stesso tempo, ovviamente vietata la vendita.

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