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Nardò ricorda Renata Fonte a 25 anni dal suo omicidio

Una messa, la presentazione di un libro ed uno spettacolo teatrale per commemorare l'assessore repubblicano che venne uccisa barbaramente sotto casa. Dal 2002 è considerata vittima di mafia

Il 31 marzo del 1984 Renata Fonte viene assassinata nei pressi della sua abitazione. Assessore repubblicano a Nardò, rientrava da un Consiglio comunale. Due i killer, che pagheranno. Ma la verità nascosta, forse, non emergerà mai. Si sa solo che Renata Fonte era un personaggio scomodo. Molto scomodo. Lotta all'abusivismo edilizio e contro lottizzazione del parco naturale di Porto Selvaggio, assessore alla Cultura, una donna impegnata su tanti fronti e fortemente motivata. La compagnia teatrale Calandra, nel corso degli anni, ha maturato la scelta di dar voce a fatti e persone che spesso sono lasciati nel dimenticatoio mediatico. Spettacoli che parlano di terremoti e di calciatori, di rondinelle e di donne coraggiose, messe in scena essenziali che portano in giro per il Salento ed in tutto lo Stivale racconti, voci e ricordi che emozionino. Renata Fonte è uno di questi personaggi. La sua memoria sarà commemorata martedì 31 marzo alle 21, presso il Teatro comunale di Nardò.

In occasione del 25° anniversario dalla sua scomparsa, infatti, alla presenza del sindaco di Nardò Antonio Vaglio, di quello di Bari Michele Emiliano, del commissario straordinario per la gestione dei beni confiscati alle mafie Antonio Maruccia, dell'ex presidente della commissione parlamentare antimafia Francesco Forgione, del presidente della Regione Puglia Nichi Vendola e del presidente di Libera don Luigi Ciotti, la compagnia porterà in scena "SeRenata: Storia di Renata Fonte", di Miryam Mariano, liberamente tratto da "La posta in gioco" di Carlo Bollino. Attori: Federico Della Ducata, Federica De Prezzo, Miryam Mariano. Regia di Giuseppe Miggiano. Lo spettacolo sarà replicato il prossimo 24 aprile a Tuglie, ed il 4 maggio a Rutigliano (Bari).

Ma il programma delle iniziative previste dal Comune e dai familiari, con l'associazione Libera, in memoria della giovane esponente del Partito Repubblicano, dichiarata vittima di mafia nel 2002, sarà più ampio. La cerimonia di commemorazione, con i saluti delle autorità e la Santa Messa, si terrà a Nardò, dalle 16,30, nella Chiesa di San Domenico, situata nell'omonima piazza. La Messa sarà concelebrata dal presidente di Libera, don Luigi Ciotti. Le musiche della cerimonia religiosa saranno a cura degli scout del gruppo Agesci, Zona Lecce Ionica. Alle 19, presso il Chiostro dei Carmelitani, sarà quindi presentato il libro "Lotta civile" di Antonella Mascali. Alla manifestazione, realizzata in collaborazione con la libreria neritina I Volatori, saranno presenti l'autrice e don Ciotti, al quale è affidata l'introduzione. Alle 21, quindi, lo spettacolo in teatro, con ingresso libero, fino ad esaurimento posti.

"Renata Fonte deve continuare ad essere un ricordo sempre presente, un esempio concreto di amore per la propria terra e di onestà politica ed intellettuale". In queste parole, il ricordo del vicesegretario nazionale dei Popolari Udeur e consigliere della Regione Puglia, Antonio Buccoliero. "Il coraggio di questa donna, non solo amministratrice comunale, ma anche moglie e madre - prosegue Buccoliero - deve rappresentare l'esempio più fulgido di una politica che deve perseguire gli interessi di tutta una comunità, lasciando da parte le mire personalistiche o la cura del proprio orticello privato. Renata Fonte, nonostante la giovane età e l'altrettanto giovane esperienza da amministratore comunale, ha saputo intendere una politica matura, sorda alle facile lusinghe, incapace di farsi piegare dalle minacce e con coraggio e determinazione è andata avanti per la sua strada. Il suo sacrificio si è spinto fino all'estremo, ma senza quel sacrificio non ci sarebbe, oggi, il Parco naturale regionale di Porto Selvaggio, uno dei parchi più belli d'Italia, che qualcuno avrebbe voluto cementificare e sottrarre al bene di tutto una comunità".

"Quello di Renata Fonte non è solo il primo delitto politico - mafioso della Puglia, ma è il primo chiaro esempio di un territorio che ha preso coscienza di sé, alzando la testa e la voce contro chi ne chiedeva la sottomissione e la rovina. Nonostante lo scenario complessivo che ha portato alla sua uccisione non sia mai stato del tutto chiarito, il coraggio di questa donna continua a rappresentare la via della legalità, nel rispetto degli altri e dell'ambiente. L'impegno politico - conclude Buccoliero - richiede non solo passione, ma anche coerenza morale nel difendere gli interessi di tutta una comunità, impegno concreto e onestà intellettuale: valori che Renata Fonte ha rappresentato e continua, a distanza di venticinque anni, a rappresentare".

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