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Sabato, 20 Aprile 2024
Il futuro del Primo Nucleo / Nardò

Scuola da abbattere e ricostruire: ok del consiglio, ma il Pd resta contrario

Resta aperto il dibattito dopo l’approvazione del progetto di demolizione e ricostruzione in un altro sito dell’edifico di via XX Settembre, a Nardò, sfruttando i fondi del Pnrr. Mellone ha spiegato le sue ragioni legate alla sicurezza. Opposizione scettica. Voto unanime per la palestra di via Marzano

NARDO’ - Il dibattito è ancora aperto, ma dal consiglio comunale c’è stato il via libera alla rigenerazione del patrimonio immobiliare scolastico di Nardò grazie alle opportunità del Piano nazionale di ripresa e resilienza. L’assise comunale  ha approvato due progetti che saranno candidati a due diverse mission del Pnrr, una relativa alle infrastrutture per lo sport nelle scuole e una alla transizione ecologica.

Ma se sul primo progetto vi è stata una convergenza unanime con i voti convogliati senza indugio anche dalla collaborazione dell’opposizione, sul secondo progetto che riguarda la realizzazione di una nuova scuola in piazza Giulio Pastore (nella zona 167) in sostituzione dell’attuale immobile scolastico del centro cittadino di via XX Settembre, restano ancora  molte le resistenze e le perplessità mosse anche dal gruppo del Pd neretino.

Via libera senza problemi come detto sul primo dei progetti che saranno candidati alle misure specifiche legate ai fondi del Pnrr. Si tratta della realizzazione di una palestra a servizio del plesso scolastico di via Marzano, l’immobile recentemente costruito e che è stato inaugurato lo scorso settembre e che ora ospita le classi della scuola dell’infanzia e primaria dell’istituto comprensivo del Polo 3. L’assise ha dato il via libera al progetto, in deroga al Prg, con 24 voti favorevoli e unanimi.

Il secondo progetto invece, come detto, riguarda la realizzazione di una nuova scuola in piazza Giulio Pastore in sostituzione dell’immobile scolastico di via XX Settembre, che verrebbe demolito per lasciare il posto ad un area parcheggio. Dopo aver respinto la proposta di ritiro della delibera avanzata dai banchi dell’opposizione, l’aula ha dato il via libera al progetto con venti voti favorevoli e tre contrari.

Scuola da abbattere, le ragioni di Mellone

La discussione in aula sul progetto della nuova scuola ha consentito di chiarire alcuni punti della questione, già nero su bianco nell’analisi di fattibilità tecnico-economica. La maggioranza del sindaco Mellone ha fatto proprie le ragioni che porterebbero ad optare per la demolizione dell’attuale edificio, non rispettoso degli standard di sicurezza, per puntare alla costruzione di un complesso nuovo in un’altra zona della città.

Quello di via XX Settembre, come emerge dall’analisi illustrata in aula, è un immobile costruito negli anni 60’ del secolo scorso, che non risulta idoneo dal punto di vista sismico, che ha una classe energetica di tipo “G” e che presenta diverse problematiche connesse a traffico automobilistico e rumore, disponibilità di parcheggi, dimensione delle aree a disposizione. Di fatto, non possiede gli standard minimi previsti dalle norme tecniche relative all'edilizia scolastica e dalle linee guida del Miur.

“Va necessariamente chiarito che il bando del Pnrr fa scattare un meccanismo di premialità nella sostituzione di un edificio vecchio e inefficiente con uno completamente nuovo” ha spiegato anche il sindaco Pippi Mellone, “di conseguenza, l’ipotesi di ristrutturazione non è prevista e sarebbe a totale carico delle casse del Comune. Senza considerare che, pur consentendo di adeguare l’immobile dal punto di vista sismico ed energetico, risulterebbe un intervento economicamente troppo oneroso nel rapporto costi-benefici e non risolverebbe nessuna delle problematiche relative agli spazi e all’ubicazione. Il bando del Pnrr, invece, contempla, e finanzia a fondo perduto, l’ipotesi di demolizione e ristrutturazione”.

Quella di una ricostruzione nella stesso sito è un’ipotesi che è stata scartata perché, con la vigente normativa sull’edilizia scolastica, il lotto di superficie disponibile porterebbe alla realizzazione di un numero di classi inferiore del 40 per cento rispetto a quello attuale. Ecco perché  la maggioranza ha contemplato l’ipotesi di demolizione e costruzione in altro sito, in questo caso un terreno di proprietà comunale, come la più percorribile perché in grado di soddisfare tutte le esigenze di tipo tecnico e normativo, nonché quelle di razionalizzazione dell’offerta formativa sul territorio comunale. In linea, peraltro, con la logica di questa misura del Pnrr, cioè quella di sostituire il patrimonio edilizio scolastico obsoleto con strutture sicure, moderne, inclusive e sostenibili (edifici a basso consumo e a ridotte emissioni inquinanti, più sicure e più ricche di verde).

“Il Pnrr ci regala un’opportunità da 7,7 milioni di euro che non abbiamo nessuna intenzione di perdere, dopo aver attentamente valutato ogni aspetto, non solo tecnico” incalza il primo cittadino, “sono il primo ad essere legato affettivamente al Primo Nucleo, l’ho frequentato, conosco il patrimonio didattico, culturale e sociale che rappresenta. Ma quello resta e resterà per sempre, la vita e il mondo vanno avanti. Ed io, visto che parliamo di un edificio costruito sessant’anni fa, non voglio rivivere il terrore del solaio di una scuola che crolla, come accaduto nel 2018 in via Crispi. Abbiamo bisogno di scuole nuove e sicure. E abbiamo bisogno anche del parcheggio che vorremmo costruire lì e che è un pezzo della strategia complessiva sulla ztl del centro storico”.

Dal dibattito, poi, è emerso, come l’amministrazione comunale aveva già evidenziato, che nel corso di un incontro avvenuto lo scorso 14 gennaio la dirigenza dell’istituto comprensivo Polo 3 era stata compiutamente informata delle intenzioni dell’amministrazione di candidare al Pnrr il progetto di demolizione dell’immobile e di costruzione in altro sito. Lo stesso istituto, in una nota diffusa e letta in aula dal consigliere Lorenzo Siciliano, aveva smentito di esserne al corrente.

“Abbiamo illustrato il progetto e chiarito che cambierebbe anche la geografia degli istituti in città” hanno chiarito gli assessori comunali Oronzo Capoti e Giulia Puglia, “perché le famiglie intorno alla grande area di via XX Settembre, che per decenni hanno beneficiato della presenza di una scuola media, non resterebbero senza una sede destinata a questo livello scolastico”.

I dubbi del Partito Democratico

I dubbi erano stati già palesati con l’annuncio del nuovo progetto da parte dell’amministrazione e con la celere delibera portata in votazione nel consiglio comunale. E per il gruppo consiliare del Pd le perplessità sulla “bontà” di quella scelta legata all’edilizia scolastica restano tutt’altro che dissipate.

“Il progetto di demolizione e realizzazione di un parcheggio al posto della scuola media Dag Hammarskjol, al secolo il Primo Nucleo della Villa, facente parte del Polo 3 di Nardò, calato dall’alto, dalla sera alla mattina, portato in votazione nel consiglio comunale a soli due giorni dalla commissione urbanistica che ne discuterà i contenuti, non ci convince per diverse ragioni”  la valutazione del gruppo del Pd, guidato da Lorenzo Siciliano.

“Abbiamo chiarito che non avremmo  avuto il tempo materiale per ascoltare i punti di vista e le opinioni di tutti i portatori d’interesse, famiglie, alunni, docenti, dirigenti scolastici, personale amministrativo, perché di questa demolizione si è avuto notizia solo pochi giorni addietro ed è stata subito votata in consiglio comunale” lamentano i Dem neretini, “abbiamo comunque raccolto alcuni pareri tecnici ed economici, studiato il progetto per quello che era il poco tempo a disposizione e portato in aula le nostre valutazioni. C’è stata molta leggerezza e rapidità di pochi adepti che hanno deciso in quattro e quattro otto come, dove e quando demolire una scuola stabile e storica perché ci stanno i soldi. Ma avevamo l’obbligo di farlo. Per il rispetto del ruolo affidatoci, per la democrazia, per l’idea di confronto e rispetto dei fondi pubblici che da sempre portiamo avanti”.

Il Partito democratico, pur ritenendo necessario che l’amministrazione si adoperi per intercettare i finanziamenti del Pnrr, ritiene indispensabile in una materia così delicata come l’edilizia scolastica, non solo che gli interventi siano concertati  con la dirigenza scolastica, gli operatori ed i fruitori di tali luoghi, ma che gli stessi possano e debbano essere di pubblica utilità, garantendo servizi utili e vantaggi anche economico-sociali al territorio.

“Si sarebbe potuto pensare a soluzioni alternative che consentano di utilizzare i fondi ministeriali ed al contempo eliminare edifici fatiscenti contribuendo a soluzioni utili al territorio?” si chiede il consigliere Siciliano, “certamente si. Si potrebbe infatti procedere alla demolizione dell’immobile abbandonato in via Bellini, un tempo sede di scuola materna, e progettare la costruzione sempre di una scuola materna nella zona 167 che ne è priva considerato che, invece, nella zona esiste già la scuola media di via Manieri".

"Come si può distruggere un edificio scolastico, quale quello in via XX Settembre” incalza il consigliere del Pd, “strutturalmente valido, in piena efficienza, totalmente utilizzato, ricco di storia e inserito in un tessuto urbano con una logica strategica unitaria rispetto agli altri edifici scolastici di media ubicati in altre zone della città? E poi per un parcheggio?  Non ci vuole grande perspicacia e matura sapienza politica per comprenderne la inutilità e il danno”. 

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