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Villaggio tra gli ulivi a Sant’Isidoro, Sel sprona le istituzioni al ricorso

Il Tar di Lecce ha accolto le ragioni di una ditta che si era opposta al diniego della giunta regionale sul piano di lottizzazione del comparto 65 di Nardò, ricadente nella località di mare. Per il circolo neretino è preminente la tutela dello storico uliveto

NARDO’ – Il circolo “Nove aprile” di Sinistra ecologia e libertà di Nardò sollecita il ricorso al Consiglio di Stato per impedire la realizzazione di un villaggio turistico a Sant’Isidoro, frazione di Nardò. I destinatari della richiesta sono il Comune di Nardò, il corpo forestale dello Stato, la Regione Puglia e la Soprintendenza per Lecce, Brindisi e Taranto.

Il Tar di Lecce ha infatti accolto il ricorso della società “Oasi Sarparea srl” che si era opposta alla delibera della giunta regionale del dicembre 2012 che esprimeva parere negativo al piano di lottizzazione del comparto 65, quello dove invece si vuole realizzare la struttura.

Sull’area del previsto insediamento, scrivono gli esponenti neretini di Sel, insiste uno storico uliveto, di cui si ha traccia anche nella bibliografia custodita presso la curia vescovile e risalente al 1400, che rappresenta l’ultima traccia della foresta del feudo di Oria piena di ulivi selvatici: “In questo luogo, dalla sacralità immutata, tra labirinti di alberi  vetusti si trovano ancora grotte con sorgente di acqua dolce, antiche fornaci per la cottura della calce  e  piccole specchie a testimonianza del lavoro contadino di altri tempi. Il piano di lottizzazione in esame insiste proprio su quest'area, interamente ricoperta da alberi di ulivo, aventi quasi tutti la caratteristica di monumentalità”.

Nella richiesta è segnalato anche l’orientamento del Tar di Bari, che, in un caso analogo che riguardava il territorio di Savelletri ha affermato l’interesse del valore paesaggistico alla tutela del paesaggio ulivetato che caratterizza il territorio pugliese. D’altra parte, secondo Sel, deboli paiono le argomentazioni del Tar di Lecce per il quale le unità abitative previste possono “scomparire” tra gli alberi: “Basta infatti una semplice sovrapposizione degli elaborati progettuali con un aerofotogrammetria per verificare che le villette tra un albero di ulivo e l'altro non ci stanno , a meno di voler considerare l'albero limitatamente al suo tronco , senza considerare l'apparato radicale e la chioma”.

(Leggi la Richiesta di ricorso al Cds

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